Colossal: Missing in Italy

Colossal

IL TERZO FILM DI NACHO VIGALONDO È UN ESPERIMENTO NARRATIVO RIUSCITO A METÀ

colossalGENERE: fantascientifico

DURATA: 110 minuti

VOTO: 3 SU 5

Presentato nel 2016 al Toronto International Film Festival, Colossal è un film che mischia diversi generi, giocando con le loro regole, riuscendo a creare un prodotto nuovo. Scritto e diretto da Nacho Vigalondo, Premio Goya come miglior regista esordiente nel 2007, Colossal cambia tono come un camaleonte cambia colore, passando dalla commedia indie al monster movie, dal thriller al cinema dei supereroi.

Protagonista di questo film fantascientifico è Anne Hathaway in nuovi panni. Dimenticate la Andy de Il Diavolo veste Prada o la Emma di One Day, la Hathaway in Colossal è Gloria, una donna sui trenta che riesce a fatica a vivere una vita da adulta. Senza lavoro e con una tendenza, quasi quotidiana, a bere e fare festa tutta la notte, viene cacciata da casa dal proprio ragazzo. Senza un soldo, Gloria decide di tornare nel suo paesino natale, nella sua vecchia casa, vuota e disabitata da anni.

Qui incontra Oscar, un credibilissimo Jon Sudeikis, mai mosso da quel paesino e che gestisce il bar ereditato dal padre. È da questi primi minuti che, se nella locandina o nel trailer non ci fosse la presenza di un mostro gigantesco che attacca Seul, si penserebbe subito alla classica commedia romantica indie. Ma Vigalondo non è così banale e, nonostante getti le base per la costruzione di un genere rosa, è pronto a togliere un mattoncino portante per ricominciare l’opera di costruzione in una nuova ottica. Infatti, se Oscar si presenta subito molto disponibile per Gloria, regalandole una tv, un divano e offrendole un lavoro, Vigalondo a metà film aggiunge una sfaccettatura nuova a Oscar che azzera la prospettiva di una relazione romantica fra i due protagonisti.

ColossalDopo l’ennesima notte passata a bere con Oscar e i suoi amici, Gloria barcolla a casa attraversando un parco giochi. Arrivata a casa crolla addormentata, al suo risveglio farà una scioccante scoperta: a Seul si è materializzato un mostro gigante che, dopo pochi passi maldestri, è scomparso nel nulla. Alla seconda apparizione del mostro, Gloria inizia a formare un pensiero strano: il mostro è lei.

E se da ubriachi è bello trasformarsi in un mostro gigantesco e fargli fare delle cose, spaventando a morte la gente, non è altrettanto bello scoprire il mattino seguente di aver distrutto un intero quartiere, uccidendo della gente innocente, solo per divertimento. Da questa rivelazione, Gloria si prenderà cura del suo problema e mentre lei fa pace con se stessa, diventando un personaggio positivo, d’altro canto Oscar scopre di poter comparire anche lui a Seul come un robot gigante e così la facciata da bravo ragazzo cade. Vigalondo presenta al pubblico il vero Oscar: egoista, geloso e violento.
Da qui, la commedia romantica, trasformatasi in monster movie, diventa un thriller psicologico, dove Oscar ha in pugno Gloria, ricattandola moralmente di tornare al parco e di uccidere gente con il suo avatar a Seul.

Colossal è un film che non cade nel banale o nel prevedibile, ma regala sempre qualcosa di nuovo allo spettatore, sorprendendolo. Nonostante Vigalondo scopra subito le carte con cui sta giocando, riesce sempre a mescolarle creando una storia dove i personaggi possono crescere e mostrare la loro profonda caratterizzazione.

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