Nexus di Michele Pastrello

NEXUS, IL NUOVO LAVORO DI MICHELE PASTRELLO, È UN CORTO SULL’AMORE ETERNO

Nexus Michele Pastrello“Se non ci metti troppo, ti aspetterò per tutta la vita“, la frase di Oscar Wilde apre il corto Nexus, nuovo lavoro di Michele Pastrello. Come con i suoi precedenti lavori, attraverso piccoli gesti, la cura dei dettagli, delle musiche (il ritornello “Keep me alive”, sembra una richiesta d’aiuto e un invito a non dimenticare chi ci ha lasciati), delle atmosfere malinconiche e sopratutto tramite lo sguardo del protagonista, il regista mette in scena una storia d’amore eterno. Non di quelle romantiche, ma di quelle sensoriali. Protagonista di Nexus è un anziano (interpretato dal padre di Michele Pastrello) che quotidianamente compie le sue azioni: si alza dal letto, fa colazione, ascolta un vecchio disco. La sola differenza? In ogni movimento ricerca la sua metà, la donna che se ne è andata, lasciandolo solo nel suo letto, davanti una tazza di caffè vuota, e senza la possibilità di ballare con lui per l’ultima volta.

La scelta del titolo in latino, Nexus, che implica un “legame, una connessione” non è casuale: è un cortometraggio che in cinque minuti ci fa provare tutte le sfumature del dolore, della gioia e della perdita. In ogni angolo della casa, l’anziano signore cerca un legame col ricordo della moglie deceduta, un qualcosa che lo tenga aggrappato a quel ricordo. Pastrello si concentra sui cinque sensi, dove spicca tra tutti il tatto: il sentire la persona amata che non c’è più, il toccare i suoi vestiti, i suoi oggetti e non riuscire più a pensare ad altro. Struggente e nostalgico, con Nexus, Michele Pastrello lascia che le immagini parlino da sé, e raggiunge così una perfezione sensoriale e magica che raramente si trova altrove nel mondo del cinema indipendente.

Nexus è disponibile per la visione sul canale YouTube del regista, a partire dal 14 febbraio.

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.