Modalità aereo : recensione

MODALITÀ AEREO, LA COMMEDIA NON MEGLIO RIUSCITA CHE SEGNA IL RITORNO DI FAUSTO BRIZZI COME REGISTA

Modalità aereoGENERE: Commedia

DURATA: 100 minuti

USCITA IN SALA : 21 febbraio 2019

VOTO : 2,5/ 5

Torna al cinema come regista, dopo gli scandali sui presunti abusi sessuali, Fausto Brizzi. Il regista di Notte prima degli esami lo fa con una commedia, Modalità aereo, in sala dal 21 febbraio. Un film che in parte è anche autobiografico, in quanto non è un caso che si parli di un gruppo di amici pronti ad aiutarsi nel momento del bisogno. Ma, purtroppo, il risultato finale non è dei migliori, rispetto alle altre commedie scritte e dirette dal regista.

Protagonista di Modalità aereo è Diego Cardini (Paolo Ruffini), un arrogante ricco imprenditore di vini. Alla vigilia di Natale si ritrova, però, con la sua vita distrutta. È in partenza per Sidney, con un volo della durata di 24h e nel bagno dell’aeroporto di Roma dimentica il suo cellulare. Il prezioso smartphone, pieno anche di segreti, fra cui i codici di alcuni conti alle Cayman, viene ritrovato da due addetti alle pulizie. Ivano (Lillo) e Sabino (Dino Abbrescia), maltrattati e minacciati di licenziamento dall’imprenditore, decidono di vendicarsi. Cominciano a fare acquisti straordinari a spese di Cardini, si insediano nella sua suite in hotel e gli rovinano la reputazione a suon di tweet vergognosi contro tutti e tutto. Atterrato in Australia, Cardini si ritrova, quindi, travolto dallo scandalo. L’unica persona che lo aiuterà sarà Linda (Violante Placido), un’hostess conosciuta in volo.

Solo, in balia degli eventi, e tradito anche da quello che pensava essere dalla sua parte, il cugino Lorenzo (Luca Vecchi), Cardini sembra aver perso tutto. In realtà saranno proprio i due nemici ad aiutarlo. Con loro riuscirà a rialzarsi, riconquistare il suo lavoro e gli affetti più cari. L’unica condizione è di non essere denunciati per la bravata compiuta.

Modalità aereo

Modalità aereo segna, dunque, il ritorno a cinema di Fausto Brizzi ma il film, soprattutto nella prima parte, non riesce a prender il volo. Infatti questa è caratterizzata da battute e situazioni ripetitive e già sentite, esibizioni canore non proprio motivate e tanti cliché visti e rivisti, come il romano caratterizzato dall’uso facile della parolaccia e il pugliese mammone in fissa con il cibo. Nella seconda parte, invece, il film migliora leggermente, aumentando di ritmo e narrando vicende surreali e paradossali, che però riescono a intrattenere e in parte a far sorridere lo spettatore.

Non mancano, certamente, delle carenze nella struttura narrativa e alcune scene di cattivo gusto potevano essere evitate, viste anche le vicende giudiziarie che hanno colpito il regista (ad esempio Abbrescia che fa a gara con un cinese su chi ce l’ha più lungo o Ruffini che dà della “profumiera” a Violante Placido che non si concede subito). Una piacevole sorpresa è, per quanto riguarda il cast, la nuova coppia Lillo & Dino Abbrescia. La comicità del primo, infatti, si sposa bene con lo stile spassoso del secondo e insieme regalano dei momenti di vera comicità.

Il film, scritto dal regista insieme a Paolo Ruffini e Herbert Simone Paragnani, prende spunto da una tematica molto attuale. Al centro del film, infatti, vi è la dipendenza dal cellulare e dai social, tema già affrontato in maniera quasi impeccabile nel film Perfetti Sconosciuti.

In Modalità aereo, l’attaccamento quasi morboso allo smartphone, custode di dati e segreti, diventa pretesto per affrontare questioni più importanti, quali l’amicizia, la paternità, l’aiuto reciproco. Anche la cattiveria che caratterizza oggi la rete e i social network, viene spazzata via dalla riscoperta di valori più profondi.

Alla fine, nonostante diverse pecche, possiamo riconoscere a Brizzi e al suo film di riuscire a consegnare agli spettatori un insegnamento importante: mettere il cellulare, i social e la rete in modalità aereo per un po’ di tempo durante la giornata. Perché le cose belle della vita avvengono a telefono spento.

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