Ad Astra: recensione

BRAD PITT Ѐ UN ASTRONAUTA ALLA RICERCA DEL PADRE NELLO SCI-FI AD ASTRA DI JAMES GRAY, IN CONCORSO AL FESTIVAL DI VENEZIA

ad astraGENERE: Sci-fi, avventura, mistero

DURATA: 124 minuti

DATA D’USCITA: 26 Settembre 2019

VOTO: 3/5

Il secondo giorno del Festival di Venezia ha avuto come protagonista Brad Pitt, che in Ad Astra di James Gray (Two Lovers, Civiltà perduta), interpreta Roy McBride, un astronauta a cui viene affidata una rischiosa missione nello spazio, che lo spinge a mettere in discussione le proprie certezze.

Come in molte pellicole che trattano il medesimo argomento, la storia comincia mostrandoci un futuro prossimo in cui il mondo è devastato dall’opera dell’uomo. Da svariato tempo si verificano inspiegabili tempeste elettriche, che mettono in pericolo anche la vita del protagonista mentre sta cercando, insieme alla sua squadra, di costruire un’antenna per localizzare segnali alieni.

L’intelligence americana crede che questi incidenti siano causati dal materiale utilizzato nel segretissimo progetto Lima, la prima missione fuori dal sistema solare, guidata proprio dal padre di Roy, H. Clifford McBride (interpretato da Tommy Lee Jones), di cui si persero le tracce sedici anni prima.

Roy viene così incaricato di recarsi su Marte per lanciare un appello al padre, che si suppone possa essere ancora vivo e molto pericoloso. Nonostante l‘apparente glacialità, l’uomo è profondamente segnato dall’assenza di una figura paterna, che gli ha reso sempre impossibile legarsi emotivamente a un altro essere umano.

Ad AstraEmblematica in tal senso è la scena in cui Roy registra un messaggio vocale per la sua ex (Liv Tyler), per poi cancellarlo: “Ho rovinato tutto così tante volte. Ho parlato quando avrei dovuto ascoltare. Avevo giurato di essere sempre sincero, ma non lo sono stato”. Come lui stesso ammette, infatti, si è abituato a dividere la sua vita in compartimenti per riuscire ad andare avanti.

Tuttavia, nel corso della missione, l’uomo sarà costretto a guardare con maggiore onestà al proprio passato e a scontrarsi con quel padre tanto ingombrante quanto assente; l’uomo di cui ha seguito le orme è davvero un eroe o è un traditore? Ci sono altre forme di vita intelligente al di fuori della Terra? Sono solo alcune delle domande alla cui risposta il protagonista non potrà sottrarsi.

Per stessa ammissione del regista, Ad Astra unisce le atmosfere di 2001: Odissea nello spazio a quelle di Cuore di tenebra di Conrad, ma l’opera che ne emerge non è molto originale e non riesce a mantenere viva fino alla fine l’attenzione del pubblico, restando a metà tra un ambizioso film d’autore e un blockbuster. Convincenti le performance di Brad Pitt e di Donald Sutherland nel ruolo del colonnello Pruitt, che guida Roy nella prima parte della sua impresa.

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