Filming Italy LA: Maria Sole Tognazzi

LA REGISTA MARIA SOLE TOGNAZZI, FIGLIA D’ARTE, RIVELA PASSIONI E PROGETTI NEL CASSETTO

IMG_0532Maria Sole Tognazzi, o semplicemente Sole, come piace farsi chiamare, negli ultimi dieci anni si è affermata come una voce importante tra le registe donne in Italia, al fianco della Comencini, della Archibugi. Ricordiamo come prima di arrivare a girare il suo primo film si sia fatta le ossa come aiuto regista. Quell’esperienza le ha lasciato degli insegnamenti che vanno oltre il livello creativo. “Mi è servito perché quando sono arrivata su un mio set sapevo esattamente come funzionava, conoscevo i tempi. Se non avessi fatto l’aiuto regista non mi sarebbe neanche venuto in mente di fare la regia. È un lavoro soprattutto organizzativo, fondamentalmente si occupa di quello, sei il ponte con la produzione per fare i piani di lavoro. Ti insegna a capire il peso del denaro, quanto valga un’ora di tempo. Molti registi di talento, ma con nessuna esperienza di set, magari queste cose non le considerano”.

Si è fatto un gran parlare della parità di generi nell’industria cinematografica, in America ci vogliono associazioni come Women in Film per dare rilievo all’occhio femminile dietro la macchina da presa, Tognazzi si augura che arrivi il giorno in cui non ci sia bisogno di evidenziarlo: “A me non piace tanto definire col genere. Non si dice mai di un regista uomo un film al maschile, mentre ancora di una donna si dice un film al femminile che è una cosa molto triste. Un autore non dovrebbe avere sesso. Se oggi ancora si sottolinea con tanta evidenza lo sguardo al femminile è proprio perché sono tanto, tanto numericamente inferiori agli uomini. Fin quando ci sarà questa domanda significa che il problema non è stato veramente risolto”.

Il suo però è un punto di vista unico, che un certo tipo di donne le sa raccontare molto bene: “Non ti nego che quando mi hanno offerto Petra, la serie per Sky e Cattleya sono stata ovviamente ben contenta. Fra l’altro con Paola Cortellesi, con la quale ho fatto il mio primo film. Tratto dai romanzi meravigliosi di Alicia Giménez Bartlett, che è una scrittrice spagnola stupenda, ironica, intelligentissima”. Indubbiamente le sue opere, come Viaggio sola, hanno saputo rivendicare il diritto delle donne, in quanto esseri umani, ad essere soddisfatte delle proprie scelte di vita, senza sentirsi giudicate o, peggio, sentirsi inferiori ad alcuno. “È il modo in cui porti le donne sullo schermo che può fare la differenza. I personaggi femminili dei miei film, nel caso degli ultimi Viaggio sola e Io e lei, erano proprio dei protagonisti e mi hanno portato ad essere considerata una regista che cercava di raccontare le donne in una maniera diversa, da un altro punto di vista. Di questo sono molto orgogliosa. Ed è stata la chiave di svolta nella mia piccolissima carriera perché ero partita da un film corale sull’amicizia. Non penso di aver fatto nulla di straordinario, ma evidentemente sono andata a colpire dei punti che erano rimasti scoperti”.

A fronte della sua altra passione, quella musicale, e per non essere inscatolata in un genere, le chiediamo se le piacerebbe girare un film concerto: “Un documentario concerto, quello sì. Mio fratello norvegese, che fa il produttore e regista in Norvegia, lo ha fatto adesso sugli A-ha, credo che vada a Cannes.  A me piacerebbe tantissimo fare un film su Nick Drake, la sua storia, ambientato in quegli anni”.

A Sole il cinema piace anche vederlo, non solo farlo. Trovandoci in piena Award season, con gli Oscar ormai all’orizzonte, viene naturale chiederle quali siano i suoi film preferiti dall’anno trascorso. “Li ho visti quasi tutti. Devo dire che sarei felice per Di Caprio, sempre. Però anche Joaquin Phoenix merita tantissimo per Joker. E Parasite, che per me è già vincitore”.

Infine ci facciamo rivelare un segreto: perché indossa spesso gli occhiali da sole, anche durante le interviste? Che sia una specie di scudo dalla celebrità? “Mi piacerebbe risponderti di sì” Ride. “In realtà vivo una vita serenissima. Sono ben felice di aver raggiunto degli obiettivi importanti. Vengo da una famiglia in cui una certa visibilità è sempre stata parte della nostra vita, io non l’ho amato mai. Non sono mai voluta stare davanti alla macchina da presa, infatti sono finita dietro. Devo dirti la verità, sono miope e sono anche fotofobica, la luce forte negli occhi mi ha sempre dato fastidio. Queste lentine colorate ti consentono di non avere la luce sparata. E comunque come dicono le mie amiche, soprattutto attrici, tra cui Claudia [Gerini, ndr] – Tu fai la regista, puoi andare come ti pare! – La regista può essere anche un po’ rock”.

 

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