Gli attimi fuggenti: incontri su pellicola

LE RACCOLTE DEGLI ATTIMI FUGGENTI, UN PROGETTO FILMICO DELLA WPST-MIAMI AL TEMPO DEL COVID-19 

“Non avete più bisogno di niente. Questo è il problema. Avete troppo”. Tuona la nonna dalla cucina aspettando che la teiera faccia il suo lavoro di teiera e cominci a stridere annunciando il tè. Forse nonna ha ragione, forse il momento storico che stiamo vivendo è la prova dell’incapacità umana, ecco, anche un po’ tipicamente occidentale di sradicare abitudini già saldamente immagazzinate per il bene comune. O quantomeno, in vista di qualcosa di più grande.

dvd insostenibile Nel compiere il nostro dovere di cittadini, nel tentare un salvataggio d’emergenza di una società allo sbaraglio, indossiamo pinne e boccaglio per tuffarci in quel violento maremoto che è il web, soprattutto di questi giorni. Alla ricerca di qualcosa capace di strappare un sorriso ad un momento in cui anche l’ilarità stessa è complice di malumori.

Ecco, mugugnando a sproposito (come del resto la maggior parte della popolazione mondiale in questo momento) sull’ardua impresa di superare settimane e settimane senza cinema, una notizia attrae l’attenzione:

Una raccolta di fumetti, racconti brevi per lo più. Racconti che narrano incontri, incroci di vite pronte a sfiorarsi anche solo per una frazione di secondi. Incontri che sembrano non cambiare nulla ma che in realtà cambiano tutto. Attimi, istanti che fra 10 anni ci sorprenderemo a ricordare. Attimi, istanti su cui ci scopriremo a fantasticare: “Ma se… E se…”. Ecco, questo il titolo della raccolta di fumetti  messa in cantiere da Einaudi Editore su cui i colossi americani sembrano già aver piantato i loro potenti artigli. Raccolta destinata a diventare film, sulla scia di “La verità è che non gli piaci abbastanza” o ancora, “EX”. Attenzione però, nessuna storia melodrammatica, da femmina sotto attacco ormonale o strappa lacrime. Ma storie di vita vera, raccontate ad una fermata dell’autobus, in fila al supermercato o al panificio. In farmacia o dal meccanico, in posta, in banca, in stazione o alla macchinetta del caffè, a quel terzo caffe nel giro di un paio d’ore quando a lavorare proprio non ci riusciamo.

Ecco, storie, attimi di vita inseriti in contesti quotidiani che proprio adesso ci troviamo quasi a desiderare ma che non possiamo avere. Adesso che siamo in casa, adesso che abbiamo fatto la polvere, il bucato del 2015, pulito finestre e librerie, adesso che abbiamo svuotato cantine, garage e soffitte, adesso che per terra ci potremmo onestamente cucinare, adesso la quotidianità “insopportabile” di cui tanto andiamo lamentandoci ci manca, eccome se ci manca.

Adesso che ci manca ecco le raccolte di vita reale, le raccolte di persone che si toccano, si sfiorano, si scostano o si tamponano. Raccolte di contatto, raccolte di intrecci, dialoghi senza mascherina, incontri che non temono malattia o psicosi generale. Ecco, la semplicità della quotidianità raccontata prima dai fumetti, poi per immagini sul grande schermo. Non si sa ancora molto. Il progetto sembra essere stato acquisito dalla WPST-Miami e gli addetti ai lavori cominceranno a lavorarci entro la fine dell’estate 2020.

10 storie indipendenti, 10 racconti di vite alla “Sliding Doors”, 10 dialoghi brevi, questione di attimi, che lasceranno il segno su quelle vite destinate ad restare separate, eppure quegli incontri sono come la boccata d’aria fresca che tanto bramiamo. Sono come la pausa caffè di cui sopra, sono come il Lunedì di vacanza dopo un anno di lavoro di Jovanotti, sono come la professoressa che ti deve interrogare e invece quel giorno ha bucato e non riesce ad arrivare a scuola in tempo, come quell’esame all’università per cui ti sei già visto sul ciglio di una strada a maledire le tue scelte di vita convincendo te stesso di essere un “alternativo” e invece poi lo passi, invece poi è l’ultimo, invece poi sei il campione del tuo piccolo mondo, almeno per quel pomeriggio.

Insomma, una scoperta quella di oggi che vale quegli incontri. In questo preciso momento storico. La riscoperta della quotidianità. La riscoperta del contatto. L’importanza della quotidianità, l’importanza del contatto. Le cose semplici, “l’insostenibile leggerezza dell’essere”.