Cinema Italiano e Poker: una love story

RISCOPRIAMO INSIEME TUTTI I MIGLIORI SKETCH SUL GIOCO DEL POKER CHE HANNO SEGNATO IL CINEMA ITALIANO 

Quando nel mondo del cinema si sceglie un’ambientazione per una scena, si ricercano luoghi iconici, che abbiano atmosfera e caratteristiche affascinanti. Elementi che non mancano affatto alle sale da poker, che sono state protagoniste di moltissime storie di celluloide sin dai primordi. Dipenderà dal fatto che il poker è parte della cultura popolare e ha ispirato anche libri e canzoni, oppure dalla consapevolezza che eleganza, spavalderia, coraggio e sfrontatezza sono quasi sempre presenti intorno a un tavolo verde, in un coacervo di personaggi che davvero si prestano per scene epiche e coinvolgenti. E poi il poker ormai fa così parte della cultura mondiale che ci sono espressioni tipiche del gioco, che sono diventate patrimonio collettivo. Si dice “faccia da poker” per indicare una persona che è in grado di cogliere la sfida, oppure “vado all-in” quando si intende gettarsi a capofitto in un’impresa, indipendentemente dal fatto che sia rischiosa. Dal momento che il poker a carte scoperte e quello tradizionale sono dunque immagini ricorrenti nella coscienza collettiva, diventa comprensibile che siano state adottate in molte occasioni anche dal mondo del cinema.

Dall’America l’ispirazione per Cinecittà

I registi hanno sempre amato i casinò, per via di quell’atmosfera di mistero, per l’eleganza dei suoi frequentatori, per le storie spesso sotterranee che li caratterizzano. Nella cinematografia mondiale ci sono stati tanti capolavori ispirati al mondo del poker, da La stangata di George Roy Hill, uscito nel 1973 e vincitore di sette premi Oscar, fino a Il giocatore – Rounders, con Matt Damon, Edward Norton, John Malkovich e John Turturro, passando per i film di James Bond – Casinò Royal in testa -, in cui 007 sedeva al tavolo verde sfidando con astuzia e fortuna i suoi amici. Solo tre esempi di un universo cinematografico ispirato da carte e sfide alla sorte, che ha ovviamente coinvolto anche il cinema italiano. Quali sono dunque le scene epiche nel mondo della cinematografia di casa nostra, in cui il poker è stato l’elemento fondamentale? Possiamo partire segnalando la partita di poker del film Regalo di Natale di Pupi Avati. Diego Abatantuono è il protagonista di questa sequenza, che dura soltanto sei minuti, eppure ha un’intensità che si riverbera sul resto della pellicola.

Il Molleggiato è stato un campione di bluff 

Anplagghed_al_cinemaUn altro film incentrato sul mondo del poker è Asso, diretto da Castellano e Pipolo nel 1981, con il Molleggiato Adriano Celentano come protagonista. Interpreta Asso, giocatore di poker, che promette alla moglie di abbandonare il gioco d’azzardo dopo aver condotto l’ultima partita contro il suo storico avversario, il Marsigliese. Con un bluff da cineteca Celentano vince un piatto ricco, avendo in mano un paio di sette, ma la scena con mossette, ammiccamenti e segni strani è esilarante e magistrale. Un’altra sequenza mitica è la partita a poker giocata da Aldo, Giovanni e Giacomo nel film Anplagghed. Conoscendo lo stile del trio comico, si ride fino a scoppiare tra furti di fiches e adattamenti delle regole davvero improponibili.

La commedia che coinvolge e diverte

Infine, una scena davvero divertente è quella della partita al tavolo verde che si trova nel film Continuavano a chiamarlo Trinità con Bud Spencer e Terence Hill. Si tratta di un poker d’assi, con il quale Terence Hill batte un professionista del poker. Adrenalina, incertezza e colpi di scena imprevedibili conquistano lo spettatore, che si diverte ma finisce anche per sentirsi partecipe della partita, quasi come se fosse seduto vicino al protagonista. Il poker, del resto, è una sfida che emoziona e appassiona, nella quale individui diversi si mettono in gioco completamente e sono pronti a rischiare tutto pur di conquistare il piatto. A volte si tratta di somme ingenti, in altri casi è solo per la soddisfazione di essere proclamati i migliori. Per questa ragione anche coloro che non amano giocare a poker, si divertono a osservare le sfide.

Anche un reality nel panorama italiano

Come dimostra il successo di produzioni come La casa degli assi, il reality sul poker sportivo italiano, in cui 12 concorrenti (selezionati su una platea di 1500 candidati) si sono sfidati partendo con un budget di 15 mila chip per conquistare un montepremi da 50mila euro. Un premio interessante, certo, anche se alla fine a convincerli a partecipare è stata soprattutto l’idea di avere un pubblico davanti al quale mostrare le loro capacità: sangue freddo, logica, memoria, strategia. Una sfida dell’uomo per cercare di prevalere sulla Sorte e la sua assenza di regole: davvero un plot degno del miglior film.

 

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