Animali fantastici – I segreti di Silente: recensione

ANIMALI FANTASTICI, BUONA LA TERZA: IL MONDO FANTASTICO DI J.K. ROWLING RITROVA IL SUO TOCCO MAGICO GRAZIE A “I SEGRETI DI SILENTE”

animali-fantastici-i-segreti-di-silente_uXxFTG7DURATA: 142 minuti

USCITA: 13 aprile 2022

VOTO: 3.5 su 5

La saga di Animali fantastici, arrivata al terzo capitolo trova finalmente la sua strada ed un suo ritmo. I segreti di Silente è di gran lunga il migliore dei tre usciti fino ad oggi. Siamo ancora lontani dal trasporto emotivo che era in grado di suscitare Harry Potter, ma finalmente si prova un vivo interesse per i personaggi e la loro missione, c’è una trama coerente, senza inutili complicazioni. Possiamo affermare, senza timore di smentita, che la magia è tornata. Non guasta la scappatina a Hogwarts, anticipata dalle note del celebre tema di John Williams (qui incorporato nelle nuove musiche scritte da James Newton Howard), che ci riporta con la mente alla prima volta, a quando ci siamo innamorati della magia di questo mondo.

Come accadeva nei due precedenti c’è una chiara divisione a metà del racconto, una prima parte più picaresca, nella quale i personaggi si separano, ognuno con un proprio obiettivo, per poi ritrovarsi e convogliare verso l’intento finale nella seconda. Questa volta, però, le varie parti si incastrano alla perfezione. C’è un’intera sequenza che paga omaggio all’avventura stile anni ‘80, come nel tempio maledetto di Indiana Jones o nella discesa nelle grotte dei Goonies. Nella seconda, invece, appare evidente il sottotesto politico / sociale. La figura di Grindelwald non è solo l’antagonista, ma può essere vista come l’emblema del populismo, del culto di una personalità ai limiti della setta. In questo è fondamentale la prova recitativa di Mads Mikkelsen che sostituisce Johnny Depp (a causa dei problemi legali con Amber Heard), il quale si dimostra superiore e più adatto al ruolo di quanto non lo fosse l’attore americano. Con buona pace di tutti i suoi fan. Si può essere grandi, ma non adatti ad ogni ruolo. Mikkelsen arricchisce la figura di una cattiveria nascosta, lavora di sottrazione, risultando maggiormente inquietante e minaccioso.

Tutto il cast sembra più convinto e gli dà man forte, a cominciare dal protagonista Eddie Redmayne, il quale regala al suo personaggio quel constante senso di sbandamento, di meraviglia e paura, come un cervo abbagliato dai fari, a Dan Fogler nei panni di Jacob Kowalski, bravissimo non solo a fare da spalla, ma anche a partecipare attivamente alla missione del gruppo. È lui il proxy dello spettatore. La sua presenza non serve solo ad allievare la tensione con momenti comici, si può dire che Jacob sia il perno sul quale ruota il successo della missione e il successo del film. Merito di come il personaggio è stato scritto e come è recitato, perché Jacob nella storia siamo noi, lo spettatore no mag trasportato in un mondo fantastico.

Tralasciamo di proposito i dettagli della trama per non rovinare le numerose sorprese che offre, ma è bello poter vedere cosa succede quando il mondo fa la cosa giusta, il film alza lo specchio e ci mostra che è possibile fare la scelta onesta a volte, invece di scegliere guerra e separazione. Se questa è la direzione, ben vengano altre avventure in quella che inizialmente sembrava solo un modo per J. K. Rowling di continuare a far cassa sulla popolarità di Harry Potter. Avanti così, la magia è più viva che mai.

 

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