Dead For A Dollar: recensione

DEAD FOR A DOLLAR: CHRISTOPH WALTZ E WILLEM DAFOE SONO I PROTAGONISTI DEL NUOVO WESTERN DI WALTER HILL, FUORI CONCORSO A VENEZIA 79.

dead-for-a-dollarGENERE: western

DURATA: 106 minuti

DATA D’USCITA: n/d

VOTO: 3/5

Con Dead for A Dollar il regista Walter Hill torna al cinema western classico. Il film, presentato lo scorso 6 Settembre fuori concorso alla 79esimo Festival di Venezia, è ambientato nel 1897 in New Mexico e racconta la storia di un famoso cacciatore di taglie Max Borlund (interpretato da Christoph Waltz) a cui viene affidato il compito di ritrovare Rachel (Rachel Brosnahan), la moglie di un affarista di Santa Fe.

Stando a quanto sostenuto dal marito, la donna sarebbe stata rapita da un disertore dell’esercito afroamericano, Elijah Jones (Brandon Scott), intenzionato a chiedere un riscatto. Max viene aiutato nella sua ricerca dal sergente Poe (Warren Burke), che dichiara subito che se Rachel si trova con Elijah probabilmente è perché vuole starci.

Con il procedere della pellicola – dai toni rigorosamente color seppia – apprendiamo infatti un’altra verità, ovvero che Rachel sarebbe fuggita con Elijah per amore. Il rude Max si trova quindi di fronte al difficile dilemma morale se portare a termine quanto pattuito oppure permettere alla donna di vivere la propria vita lontano da un marito violento.

A complicare le cose, ci sarà anche l’incontro/scontro con il temibile Joe Cribbens (interpretato da Willem Dafoe), un fuorilegge e giocatore d’azzardo da poco uscito di prigione, che era stato catturato proprio dallo stesso Max, e il signore locale Tiberio Vargas (Benjamin Bratt).

Dead For A Dollar è stato girato con un budget basso in poche settimane e segue lo schema dei wester tradizionali, proponendo dei personaggi classici, ma dando maggiore spazio al personaggio di Rachel, un’eroina femminista che desidera poter scegliere per se stessa, al di là delle rigide convenzioni sociali dell’epoca, che non ha timore di difendersi da sola e anche di portare con orgoglio le proprie cicatrici. Nel complesso il film diretto da Walter Hill intrattiene per le quasi due ore di durata, senza regalare grandi sorprese.

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