I Figli degli Altri: recensione

VIRGINIE EFIRA INCANTA NEL DRAMMA I FIGLI DEGLI ALTRI DI REBECCA ZLOTOWSKI, PRESENTATO IN CONCORSO A VENEZIA 79.

EPA/ETTORE FERRARI
EPA/ETTORE FERRARI

GENERE: drammatico, commedia

DURATA: 104 minuti

DATA D’USCITA: 22 Settembre 2022

VOTO: 3,5/5

Con I figli degli altri (Les Enfants Des Autres) Rebecca Zlotowski torna in concorso al Festival di Venezia, sei anni dopo Planetarium, per regalarci un dramma intimo che pone al centro una donna che si ritrova ad amare la figlia del compagno come se fosse la propria, in un difficile equilibrio di ruoli.

Parzialmente ispirato alla storia vera della regista francese con il suo compagno di vita, Jacques Audiard, I figli degli altri segue Rachel (Virginie Efira), un’insegnante di una scuola superiore che ha molto a cuore i suoi studenti e che quando si innamora di Ali (Roschdy Zem) crede di aver trovato la felicità.

Ali ha una figlia di quattro anni avuta da un precedente matrimonio a cui Rachel si affeziona sempre di più. La donna, ormai superata la soglia dei quarant’anni, comincia a nutrire un profondo desiderio di maternità che il compagno – già padre – non sembra ricambiare.

Tuttavia, le cose si complicano quando la ex moglie di Ali propone all’uomo di dare alla loro relazione un’altra chance “per il bene della piccola Leila”. Chi sceglierà Ali? E, soprattutto, che genere di rapporto potrebbe restare tra una donna e la figlia del suo compagno nel caso la relazione finisse? Queste sono solo alcune delle domande che lo spettatore è portato a porsi durante la visione del film, perché come afferma lo stesso Ali in una delle scene iniziali “Non è mai facile con i figli degli altri”.

I figli degli altri riesce a commuovere e far riflettere grazie a una sceneggiatura snella e intelligente e a degli interpreti ricchi di talento, in particolare spicca la protagonista, l’attrice franco-belga Virginie Efira che qui ci regala una delle sue migliori performance. Da segnalare anche un bravissimo Roschdy Zem che ritroveremo nelle vesti di regista con Les Miens, in concorso a Venezia 79.

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