AI: allerta nel mondo dello spettacolo

L’AVANZARE DELL’AI METTE IN GUARDIA I PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO: QUALI TUTELE PER IL LORO ASPETTO E LA LORO VOCE?

L’intelligenza artificiale avanza e il mondo dello spettacolo trema: solo pochi giorni fa il rapper Bad Bunny ha denunciato l’illecita clonazione della sua voce per mezzo dell’AI, e a Hollywood già è stato raggiunto l’accordo preliminare fra attori e studios, che prevede tutele in questo senso.

Gli autori temono di venire presto soppiantati da questa tecnologia, mentre gli artisti paventano il rischio di essere clonati digitalmente senza i loro preventivo consenso, rischiando così di incorrere in versioni deepfake di se stessi o della propria voce. Nello specifico, il deepfake è una tecnologia avanzata che si basa sull’intelligenza artificiale per creare manipolazioni di immagini
umane, permettendo di combinare e sovrapporre video o foto originali con contenuti esistenti. Questa tecnica è stata impiegata per creare video falsi di celebrità, diffondere notizie
false, ingannare e frodare, compiere atti di bullismo virtuale o commettere vari tipi di crimini informatici. Inoltre, il deepfake può essere utilizzato anche per finalità satiriche.

Si tratta di un rischio concreto anche in Italia? L’Italia offre una protezione diversa rispetto agli USA per la tutela delle proprie caratteristiche fisiche?

Lydia-Mendola aiSecondo Lydia Mendola, partner di Portolano Cavallo:

In Italia e in Europa le leggi vigenti sul diritto d’autore sono diverse rispetto agli Stati Uniti. Nel nostro paese esiste il cosiddetto diritto all’immagine, secondo il quale, per poter ritrarre legittimamente una persona e usarne l’immagine, occorre – salvo eccezioni – ottenere il consenso del soggetto ritratto. Il diritto all’immagine tutelato dal diritto italiano ha una doppia natura: è sia un diritto della personalità (tutela la dignità, l’onore e la riservatezza della persona) sia un diritto patrimoniale azionabile quando l’immagine è usata a scopi economici. Quindi, l’uso non autorizzato delle sembianze di una persona comune o un’attrice o attore riprodotto attraverso l’AI sarebbe senz’altro censurabile sotto il profilo della violazione del diritto all’immagine anche quando l’uso non è fatto con finalità commerciali. In ogni caso la violazione del diritto all’immagine conferisce tutela inibitoria e risarcitoria nel caso in cui il soggetto ritratto abbia effettivamente patito un danno. In USA il Right of Publicity ha invece un ambito di applicazione più limitato, posto che si tratta di un diritto di natura patrimoniale, invocabile principalmente quando si fa un uso non autorizzato dell’immagine o dell’identità di una persona per finalità commerciali. Il Right of Publicity, per esempio, potrebbe essere invocato da Tom Hanks per tutelare la propria immagine, utilizzata senza il suo consenso per la realizzazione di un deep fake generato da AI per promuove una campagna pubblicitaria a favore di una catena di dentisti.

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