Filming Italy – Los Angeles: le interviste

DAL FRESCO DI NOMINATION MATTEO GARRONE A FRANCO NERO, PASSANDO PER LA MADRINA ILENIA PASTORELLI FINO ALLA STAR NOSTRANA RICCARDO SCAMARCIO. PARLANO I PROTAGONISTI DELLA 9^ EDIZIONE

filmingitaly_GarroneUna carrellata di emozioni ha caratterizzato la nona edizione di Filming Italy – Los Angeles creato e diretto da Tiziana Rocca, Agnus Dei, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles. Un programma particolarmente ricco che comprende la celebrazione della carriera di Franco Nero, la presentazione di Race for Glory: Audi vs. Lancia con Riccardo Scamarcio in anteprima anche sull’uscita italiana, Te l’avevo detto diretto da Ginevra Elkann nella sale in Italia, ma con un occhio alla distribuzione internazionale e i festeggiamenti per la nomination agli Oscar di Io Capitano di Matteo Garrone. Con un pensiero all’amica di sempre Gina Lollobrigida (“Che ci guarda da lassù” – Tiziana Rocca) e una dedica speciale a Marina Cicogna e Sandra Milo.

Già vincitore del Leone d’argento per la miglior regia al festival di Venezia, Garrone è accorso con entusiasmo, ma è apparso cauto e leggermente scaramantico, lasciando la parola al cast, i fenomenali Seydou Sarr, Moustapha Fall, insieme a Mamadou Kouassi, fonte d’ispirazione per la storia: “Questo film per noi rappresenta uno strumento per far aprire gli occhi, per far aprire le menti e cambiare le leggi di immigrazione. Non solo in Africa, ma in tutto il mondo”.

Io Capitano ha fatto breccia nei cuori del pubblico di ogni dove, come in quelli dei protagonisti di Filming Italy LA. Ilenia Pastorelli, madrina del festival: “Di lui mi piace in generale lo stile che ha. Secondo me, se riconosci lo stile dal trailer, da una fotografia il regista ha già vinto, vuol dire che ha una sua firma. Anche se lui racconta delle storie diverse ha una visione chiara. Come un dipinto. Guardi un Picasso [riconosci] uno stile inconfondibile, come Quentin Tarantino”.

Benedetta Porcaroli: “Io sono una grande fan di Matteo, da sempre. Penso sia uno dei registi più interessanti, visionari del nostro cinema e mi auguro che gli diano questo riconoscimento perché se lo merita proprio”. Così invece Franco Nero: “Il film l’ho visto e mi è piaciuto molto. Anzi ieri sera ho visto Garrone e gliel’ho detto che ho votato per lui. È un film che mi ha molto colpito proprio per il motivo dell’immigrazione. Nel villaggio dove lavoro io, a Tivoli, chiamato Villaggio Don Bosco, abbiamo tante di queste storie. Ultimamente abbiamo avuto ragazzi che hanno fatto salti mortali per arrivare vivi, molti invece sono deceduti. Perciò è un film che ho apprezzato molto”.

filmingitaly_neroCon Franco Nero abbiamo anche rivisitato la sua lunga carriera: “Io ho sempre cambiato faccia. Ho fatto 240 film, personaggi di trenta nazionalità differenti. Ho preso parte a più di 30 cinematografie differenti nel mondo, questo mi ha permesso di cambiare faccia in continuazione. Indubbiamente sono un attore molto severo con me stesso, non faccio mai film per i soldi, cerco di fare film che mi piacciono. Ho avuto la fortuna, molti anni fa, che il più grande attore al mondo Laurence Olivier mi ha dato un suggerimento. Tu hai un bel fisico, puoi fare l’eroe come fanno gli americani, viso pulito che vince sempre, però che monotonia. Oppure fai l’attore, cambia ruoli in continuazione. Avrai alti e bassi nella tua carriera, ma a lungo andare prenderai i frutti”.

Gli chiediamo se abbia ancora un desiderio professionale da realizzare. “Sinceramente tutte quelle cose che non ero riuscito a fare, negli ultimi anni sono riuscito a farle. Volevo fare il direttore d’orchestra e sono riuscito a farlo in Havana Kyrie. Mi mancava il Papa e l’anno scorso ho fatto il Papa (in L’esorcista del Papa, ndr)”.

Filming Italy LA non omaggia solo Franco Nero e Matteo Garrone, l’edizione di quest’anno vanta un ricco cast di protagonisti. Con ognuno abbiamo scambiato due battute su progetti attuali e futuri. La regista Ginevra Elkann ci ha raccontato cosa ha imparato dall’esordio con Magari che ha poi applicato su Te lo avevo detto: “Tutto. Dal lavoro con gli attori, all’importanza della preparazione. Poi sono due film molto diversi, Te l’avevo detto è molto più complesso, molti più attori. In Magari c’era anche un senso di inconsapevolezza”.

Le fa eco Riccardo Scamarcio: “Avevo fatto anche il suo primo film e ho accettato di fare questo suo nuovo film senza neanche leggere il copione. Con Ginevra c’è un rapporto di amicizia, ci conosciamo da diversi anni. Mi piace molto lavorare con lei, perché sento che c’è una grande fiducia. La fiducia è alla base rapporto regista-attore. È una regista che interviene poco, si accorge di tutto, anche dei microcambiamenti che tu fai. Ti senti libero di portare il personaggio ad incontrare degli incidenti, incidenti che sono fondamentali nell’atto creativo per un attore cinematografico. Io sono uno che cerca spesso degli incidenti e poi li ingloba nella scena”.

filmingitaly_pastorelliScamarcio ha da poco completato Modi diretto da Johnny Depp. Inevitabile chiedergli del suo rapporto sul set con la star Hollywoodiana. “Johnny vorrei che stesse sempre con me. Un uomo straordinario. Diciamo mi diverte dire questa cosa, Andria sta all’Italia come il Kentucky sta agli Stati Uniti. Siamo entrambi due uomini di provincia, un po’ della strada. Scoprire che una delle star più importanti di Hollywood abbia un’idea di cosa è fare questo mestiere che coincide completamente con la mia per me è già una grande vittoria. Quando tu riconosci qualcosa che ti appartiene profondamente in un tuo collega del calibro di Johnny Depp è una grande soddisfazione”.

Lasciamo l’ultima parola a Ilenia Pastorelli, la quale da madrina, ha portato la sua verve e grande simpatia anche sul palco del festival di Tiziana Rocca. “Io Tiziana la amo proprio. È una donna forte, indipendente, determinata. Io e lei ci siamo trovate in tante cose. Aldilà del ruolo la stimo molto, proprio come donna. Le donne devono lanciarsi”. Dopo tante soddisfazioni per la Pastorelli il prossimo passo sarà esordire alla regia. “Ho diverse storie. È un passo per me importante, sarebbe la mia opera prima, sarei anche la protagonista perché sarebbe più facile. È una cosa che mi sta richiedendo del tempo, vorrei prima esordire con un corto di apertura. Io penso che nella vita bisogna essere coraggiosi. Bisogna sempre avere il coraggio di fare, bisogna sperimentare. Io anche ho fatto cose che sono andate male, non ho fatto solo cose che sono andate bene. Bisogna avere il coraggio. Altrimenti rimani nel dubbio, fallirò o avrò successo?

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