Il robot selvaggio: recensione

DELICATO E TOCCANTE, È IL ROBOT CHE VI FARÀ COMMUOVERE

DURATA: 102 minuti

USCITA: 10 ottobre 2024

VOTO: 3.5 su 5

La Dreamworks confeziona un serio pretendente al miglior film d’animazione dell’anno. Il robot selvaggio è visivamente accattivante e, al tempo stesso, toccante sul piano emotivo.

È la storia di Roz, diminutivo di Rozzum, un robot tuttofare e altamente intelligente che in un futuro prossimo si ritrova su una isola abitata solo da animali selvaggi. L’aereo merci che trasportava i prodotti della Universal Dynamics precipita e così il robot si risveglia in un ambiente con nessuno a impartirgli comandi. Il programma intrinseco gli permette di imparare il linguaggio degli animali e stabilire un contatto. Roz vorrebbe tornare alla base, ma a causa di uno sfortunato incidente, si ritrova a crescere un cucciolo d’oca. Un’esperienza che gli cambierà l’esistenza.

Il film è una parabola su cosa vuol dire essere genitore, non solo sull’amore incondizionato ma anche sulle sfide che comporta anteporre la vita di un’altra persona alla propria, porre un altro essere vivente davanti alle proprie esigenze, con tutti i sacrifici che ne conseguono. Perché nessuno ha il manuale di istruzioni, anche quando a fare la mamma c’è un robot . E sarà pure l’intelligenza artificiale, che permette al robot di imparare la lingua degli animali, ma la macchina impara anche ad andare oltre le direttive, a essere selvaggia e naturale, come gli animali.

Ben scritto, ben diretto, anche ben realizzato, con personaggi curiosi e divertenti, è una festa per gli occhi e la mente. Sa arrivare ai grandi, ma soprattutto lascia i bambini incantati, con il suo tripudio di colori e animali parlanti. È uno di quei rari film d’animazione che può mettere d’accordo tutta la famiglia. Nella struttura richiama i grandi classici, che hanno cresciuto generazioni, quello che Il robot selvaggio si appresta a fare con le nuove. Una storia universale che raggiunge il suo apice nel finale, puntando dritto al cuore.

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