Wicked: recensione

LA COPPIA GRANDE-ERIVO INCANTA, ANCHE SE IL FILM SI DILUNGA OLTREMISURA

DURATA: 160 minuti

USCITA: 21 novembre 2024

VOTO: 3.5 su 5

Wicked, il musical che da più di vent’anni continua a mietere successo a Broadway approda finalmente anche sul grande schermo. Per gli appassionati è un tripudio di colori e musica, una vera festa per gli occhi e per le orecchie.

Il film parte esattamente lì dove finiva Il mago di Oz, con Dorothy sulla via di casa e la perfida strega dell’ovest morta e sepolta. I Mastichini celebrano la libertà ritrovata e per Glinda (Ariana Grande), la buona strega del nord, è il pretesto per raccontare loro di come da giovani le due streghe erano amiche e condividevano la stanza del dormitorio all’Università di Shiz .

La storia, versione studentesse delle due streghe non è proprio il punto forte del film; la dicotomia di due personalità opposte che dividono lo spazio e diventano amiche inseparabili è un soggetto ampiamente esplorato in Wednesday, The school of good and evil, Harry Potter e simili. Anche visivamente, l’idea della stanza divisa a metà tra il rosa e il nero non spicca per originalità. Dove il film eccelle è in tutto quello che gira intorno lo spettacolo, dai costumi, alle scenografie, ai colori sgargianti, a quel senso di immenso che regala una produzione di questo livello. E poi ci sono le canzoni. Parliamoci chiaro l’appassionato viene per i numeri musicali, singing and dancing come dicono gli americani, canto e ballo. E i numeri musicali non deludono, raggiungendo la potenza sonora e visiva richiesta; di particolare impatto è il momento solista di Cynthia Erivo. Volendo trovare una pecca, i numeri musicali spesso si dilungano un po’ troppo, ma la sobrietà non fa parte del vocabolario di Broadway, si sa.

Ariana Grande e Cynthia Erivo sembrano divertirsi molto con i loro personaggi, anche perché la distinzione tra buona e cattiva quando erano giovani non è così netta. Glinda è quasi una Emma di Jane Austin senza vergogna. Elphaba è più che altro incompresa. Questo dà spazio alle due attrici di giocare molto con le personalità. Entrambi i personaggi sono ben diversi da quello che sono destinate a diventare e il film mira a raccontarne questa evoluzione, anche se ogni tanto si perde in inutili macchinazioni della trama. Chi già ama il mondo di Oz non potrà che rimanere incantato da Wicked, ai non discepoli meglio astenersi o magari andar prima a riscoprire la favola de Il mago di Oz.

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