Piccole crepe, grossi guai: recensione film

PICCOLE CREPE, GROSSI GUAI: LA NUOVA E AMARA COMMEDIA DI PIERRE SALVADORI CON CATHERINE DENEUVE

piccole crepe grossi guai locandina filmGENERE: commedia, drammatico

DURATA: 94’

USCITA IN SALA: 16 ottobre 2014

VOTO: 3 su 5

Antoine (Gustave Kervern) è un artista, ha più di 40 anni e ha deciso di abbandonare la sua passione: la musica. Disoccupato e in piena depressione, si trova ad accettare un lavoro come portinaio di un piccolo condominio di Parigi. Il lavoro di custode implica molte cose a cui pensare, e il cortile di questo condominio è un microcosmo che sembra racchiudere tutte le ansie, le fisime e le debolezze di un’intera città. Paure, queste, che saranno difficili da gestire. Tra tutte, però, a tenere più occupato il corpulento ma innocuo Antoine saranno quelle di Mathilde, – una brava Catherine Deneuve – contraddittoria e ansiosa condomina che dal giorno della recente pensione sembra essere sempre più in lotta con le sue angosce e debolezze. L’incontro tra i due si rivelerà un evento cruciale per le loro vite così diversamente in crisi.

Pierre Salvadori (Ti va di pagare? Priceless; Beautiful Lies) dopo quattro anni torna al cinema con una commedia cupa, che sa intrattenere e che tenta di far riflettere soffermandosi sulle paure dell’animo umano, dipingendole con una delicata vena umoristica, a tratti visionaria.  Punto di partenza di questa pellicola è proprio il personaggio di Mathilde, un carattere che rappresenta le paure e i disagi collettivi di questo condominio, a sua volta lente d’ingrandimento della società. Il personaggio impersonato dalla Deneuve è un buon punto di forza del film, che con le sue contraddizioni e una, alle volte disturbante, ambivalenza divisa tra esplosioni di rabbia e manifestazioni di estrema gentilezza, suscita una particolare simpatia. Gustave Kervern, autore del film Mammuth per il quale ha vinto nel 2011 il premio César  per la migliore sceneggiatura e miglior film, è l’interprete protagonista che riesce  con  marmorea fissità a trasmettere un misto di tenerezza e bontà, che contrasta con l’imponente immagine.

Dans la cour (Nel cortile n.d.r.) italianizzato Piccole Crepe, Grossi Guai, è una commedia delicatamente divertente, che con umorismo morbido  si culla tra le debolezze e la  genuina bontà dei suoi personaggi. E’ un film che, seppur gradevole, rimane a tratti lento, – vittima anche  di una struttura che risulta nel complesso un po’ debole e superficiale – e che affronta temi delicati, come l’ansia patologica la depressione e la tossicodipendenza, senza però approfondirli, mostrandoli senza giudicarli. Una commedia dal risvolto amaro che non entusiasma, ma che trova nel finale un riscatto inaspettato.

 

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