Adele Dell’Erario racconta Castello Errante

LA DIRETTRICE DEL PROGETTO CASTELLO ERRANTE RACCONTA LA PRIMA RESIDENZA INTERNAZIONALE DEL CINEMA, LA CUI PRIMA EDIZIONE È STATA OSPITE A MONTENERO SABINO

adele dell'erario castello erranteCastello Errante è la prima vera e propria residenza internazionale del cinema che ha come missione la promozione delle diversità culturali e dei nuovi linguaggi espressivi. Si svolgerà ogni anno in un borgo della regione Lazio dove, nell’arco di un mese di lavoro, verrà una troupe costituita da studenti italiani e studenti provenienti dall’America Latina, selezionati dalle scuole di cinematografia nazionali individuate dalle ambasciate che collaborano al progetto.

 

Ci ha raccontato idee e sviluppo della sua creazione la Direttrice Adele Dell’Erario


Adele raccontaci…com’è nata questa scintilla? 
 

Lavoro da diversi anni nel mondo della cultura e del cinema e mi occupo di programmazione e gestione di eventi in ambito artistico e cinematografico in questo caso. Lo scorso anno ho scritto un progetto creando una nuova formula di “evento” basato sul concetto delle residenze artistiche, specialmente coinvolgendo i paesi esteri e abbiamo aperto questa connection con il Sud America.

Si tratta di un nuovo tipo di linguaggio?

Credo che in Castello Errante ci siano più livelli di interesse e aspetti creativi, la formula scelta diventa un format identitario molto caratteristico, con degli elementi unici che lo rendono talmente complesso da non poter essere sintetizzato dalla sola parola residenza. Il progetto intero si focalizza prevalentemente sull’ospitalità e sull’interazione tra culture diverse. Da li si sono sprigionati altri elementi la cui sfida era assecondarli e veicolarli all’interno di questo percorso.

Dal tuo punto di vista com’e stato vivere questa sfida?

L’ho vissuto molto sulla mia pelle, lavorando su diversi piani come delle scatole cinesi. Si tratta di un grande contenitore che ospita molteplici progetti all’interno, il cui completamento è stato la realizzazione di un cortometraggio corale, che ha coinvolto tutti i ragazzi presenti e li ha spinti a lavorare insieme ognuno col suo ruolo, dando il massimo per portare a termine il film.

conferenza stampa castello erranteQual è la storia del primo castello errante? 

Si chiama Deriva ed è la sintesi di tutti questi intrecci. Scritto da Domenico Vitucci con la mia collaborazione, il corto prende spunto da alcuni elementi del Castello Errante, un format che viaggia nei vari paesi che lo ospitano e il cui nome prende chiaramente spunto dal film da Miyazaki. Abbiamo incrociato mondi molto diversi e sintetizzato tutto in una sceneggiatura onirica, che si ispira a film come Il seme dell’uomo di Marco Ferreri e Operazione Paura di Mario Bava. La storia si sviluppa poi nell’ambito della realtà virtuale e del videogioco.

Una volta concluse le riprese, qual è la prossima sfida? 

La promozione del corto, le ambasciate interpellate hanno già preso l’impegno di far ospitare nei festival dei loro paesi questo lavoro. Ciò avverrà contemporaneamente alla stesura del progetto per la seconda edizione su cui abbiamo già iniziato a ingegnarci. Ci sarà un nuovo castello, nuovi ragazzi, un nuovo racconto e quindi anche nuove sfide. A me piacerebbe moltissimo creare un team attorno al Castello e portarlo avanti a lungo, specialmente dopo questa esperienza che mi ha travolto e arricchito da un punto di vista umano e professionale.

 

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