Venezia 71: Vittoria Schisano, il fascino della sincerità

DALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA UNA CHIACCHIERATA CON L’ATTRICE VITTORIA SCHISANO, PROTAGONISTA DI LA VITA OSCENA

Vittoria Schisano ha un’immagine da femme fatale che non puoi non notare, per la sua altezza, gli occhi grandi e luminosi, il passo sicuro, il look eccentrico ed elegante. Eppure basta iniziare a parlare con lei per dimenticarsi della sua avvenenza ed essere rapiti dalla sua energia vitale, così diretta da essere disarmante.

Di Vittoria so che non era Vittoria (ma un giovane attore di nome Giuseppe), che è sbarcata a Venezia con i documenti “nuovi”, quelli della sua identità. Ma non mi interessa questo, che ha già raccontato con grande garbo, voglio sapere perché fa l’attrice e quali sono i suoi obiettivi. Alla Mostra del Cinema di Venezia per presentare La vita oscena di Renato De Maria, con Isabella Ferrari, Riccardo Scamarcio, Anita Kravos, Eva Riccobono e il giovane francese Clemet Metayer (Qualcosa nell’aria di Olivier Assays), risponde.

Che personaggio interpreti nel film La vita oscena di Renato De Maria?

”Sono una escort che il giovane protagonista incontra nel suo percorso di autodistruzione. Una donna apparentemente sicura, forte, sexy. Sai quelle” guepiere e tacco 1”. Ma dal loro incontro si capisce che dietro quella immagine c’è invece una ragazza fragile, che aveva il sogno di fare la ballerina e si ritrova a fare la escort. Una donna che ha bisogno di essere rassicurata, protetta. Ed anche Vittoria è così. Anche io metto il tacco 12, mi trucco e mostro la mia femminilità, ma il mio bisogno intimo è essere amata, protetta, mi rifugio nella famiglia, negli affetti.”

Come ti ha scelta Renato De Maria?

”Con un provino pazzesco. Mi sono presentata al primo incontro vestita come sono “fuori dalla scena” e dall’immaginario: camicia di lino bianca, jeans, scarpe basse e capelli raccolti. Renato mi ha detto “non credo sia il ruolo per te, ci sono scene forti, nudi, seduzione, forse non adatte a te”. Gli ho chiesto il copione e quando potevo tornare. Sono tornata dopo qualche giorno, avevo studiato il personaggio. Cioè non è tornata Vittoria, è tornata la escort. Avevo un completo larghissimo stile hip hop. Davanti alla truope, casting e regista mi sono spogliata e ho sostenuto il provino in reggicalze. Renato mi ha detto: o sei pazza o sei una grande professionista. La parte era mia. Ma è stato durissimo, dentro tremavo come una foglia.”

E qui Vittoria racconta una cosa che svela la sua sincerità:

”Sai per te l’adolescenza è durata qualche anno, hai avuto il tempo di abituarti al cambiamento del tuo corpo, a vergognarti e poi andarne fiera. Per me è stato veloce. Un anno. A quel provino, un anno fa, mi sentivo ancora piccola per mostrarmi così, ma sono un’attrice, e come tale affronto il lavoro, accetto le sfide.”

Anche in Take Five di Guido Lombardi (in uscita nelle sale il 2 ottobre) sei sexy e un po’ discinta. Che ruoli sogni di interpretare?

”Ogni tipo di donna, anche le più lontane da me: sogno di recitare nel ruolo di una madre, di una suora. Oggi sono finalmente pronta ad interpretare qualsiasi tipo di donna, perchè sono me stessa.”

Noi scommettiamo che Vittoria possa farlo.

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Ylenia Politano, giornalista, si occupa da diversi anni di cultura, lifestyle e cinema. Mamma di tre creature e moglie di un attore, tra un asilo, uno scuolabus, una piscina e feste con 20 bambini di età compresa tra 1 e 9 anni, torna al suo primo amore, il cinema. Interviste, recensioni, riflessioni. Grandi maestri e nuovi talenti. Incursioni qua e là. Set, anteprime, backstage. Quando la mamma non c’è…”la mamma è al cinema!”