Un minuto de silencio: recensione film

UN DOCUMENTARIO SULL’ASCESA DI EVO MORALES IN BOLIVIA: COME POTEVA CAMBIARE IL SUO PAESE E COME HA FINITO PER DELUDERLO

UnMinutoDeSilencio_2014_70x100GENERE: documentario

DURATA: 85′

USCITA IN SALA: da definire

VOTO: 3,5 su 5

I 500 anni di resistenza degli indigeni della Bolivia sono finiti. Finalmente “uno di loro, che cammina come loro, che somiglia a loro, che si alza presto come loro” è democraticamente votato per dirigere il proprio Paese. Il suo mandato inizia con un discorso toccante, in cui chiede un minuto di silenzio per tutti quelli che per la resistenza hanno combattuto fino alla fine. Evo Morales è stato recentemente eletto per la terza volta presidente della Bolivia, anche se in modo discutibile attraverso una rilettura poco convincente della nuova costituzione. Come era la Bolivia prima di lui, quella di Gonzalo Sánchez de Lozada? Come si è affermata la sua figura? Come ha conquistato consensi sempre maggiori? Cosa prevedono le sue politiche?

Dalla coltivazione di cocaina ai rapporti persi e mancati con gli Stati Uniti, dal parco naturale del TIPNIS minacciato dalla costruzione di una strada pensata per favorire i commerci di droga all’arresto degli oppositori politici di Morales e ai tentati rapimenti dei marcisti contro le sue politiche: era difficile portare a termine un lavoro del genere e trovare la giusta chiusura di una storia ancora in corso, sempre in continuo cambiamento.

Dopo una gestazione di 5 anni, il regista Ferdinando Vicentini Orgnani dà alla luce un docufilm pieno di riferimenti e diversi punti di vista, che approfondisce in modo chiaro, senza omissioni e avvalendosi di interviste e materiali d’archivio (molti dei quali ancora inediti in questo Paese del Sud America), la situazione della Bolivia degli ultimi anni, ponendo al centro l’insediamento alla presidenza di Evo Morales, tra buone premesse e tradimenti, entusiasmo e disillusione. Il regista ripropone nelle immagini del suo lavoro, quasi le provasse in prima persona, prima la felicità e poi la delusione per un’occasione mancata, gli stessi sentimenti di chi Morales lo ha votato.

Ferdinando Vicentini Orgnani non è nuovo al mondo del documentario, essendo stato produttore di Viva Zapatero! e Draquila di Sabina Guzzanti. Ma in questo caso ha deciso di approfondire una vicenda di cui troppo poco si discute in Europa, ma che è specchio di una realtà da sempre molto diffusa: come le tentazioni che il potere pone agli uomini lungo il loro cammino possano rovinare i buoni propositi, e come in politica si scopra l’umanità o la disumanità delle persone.

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