Nadine Labaki: narratrice del mondo femminile

NADINE LABAKI, VOCE DELLA QUOTIDIANITÀ DELLE DONNE

Nadine_Labaki_caramelL’11 settembre 2014 usciva al cinema Rio, eu te amo, capitolo conclusivo della saga Cities of Love, anticipato da Paris, je t’aime (2006) e New York, I Love You (2009). Come per gli altri, anche Rio, eu te amo è suddiviso in capitoli diretti da registi diversi, tra i numerosi nomi spunta pure quello di Nadine Labaki.

Attrice, sceneggiatrice e regista, la Labaki si è presentata al mondo cinematografico come narratrice della vita di donne comuni. Con delicatezza ed eleganza, nel 2006, ha debuttato alla regia con il lungometraggio Caramel, la storia di cinque donne diverse tra loro, ma con una cosa in comune: un salone di bellezza. Nel 2011, invece, con E ora dove andiamo? racconta la storia di donne musulmane e cristiane che collaborano per mantenere la pace tra le due fazioni religiose che convivono nello stesso paesino.

Nel primo film Nadine Labaki dipinge la quotidianità delle protagoniste che cercano la propria felicità affrontando i propri problemi: c’è l’amante che non viene più contattata, una futura moglie che deve preparare, e prepararsi a, le nozze, una donna che non accetta d’invecchiare, un’anziana signora che deve scegliere fra la sua felicità e quella della sorella e ancora una donna che scopre che l’oggetto dell’amore non è uguale per tutti.

E forse sono proprio queste due ultime storie, quella dell’anziana Rose, sarta del negozio adiacente al salone di bellezza che ha consacrato la sua vita a sua sorella Lili, affetta da disturbi mentali, e quella di Rima, parrucchiera del salone che incontra una donna che le fa battere il cuore, a far risaltare la poesia e il tocco leggero della Labaki. Esemplari sono il fermo immagine finale e la scena straziante di Rose, pronta per il suo appuntamento, che decide di rimanere a casa, ancora una volta, con la sorella.

Se Caramel abbozza il registro delicato della Labaki, il secondo titolo, vincitore del Premio Ecumenico a Cannes 2011, lo conferma. E ora dove andiamo? è un racconto leggero, ma non superficiale, della situazione più antica del mondo, ovvero la faida tra religioni. Ambientato in un paesino anonimo di montagna del Libano, il film racconta la storia di come le donne, cattoliche e musulmane, escogitino gli escamotage più disparati per cercare di calmare gli animi degli uomini, che si sono scatenati dopo esser venuti a conoscenza di tutti i tumulti che scuotono il Paese.

Tra l’antenna dell’unico televisore, finestra sul mondo, che sparisce, discorsi pacificatori da parte sia del prete che dell’imam e l’arrivo sospetto di modelle russe, le donne saranno costrette a concepire un piano malefico per stravolgere l’intera comunità, sperando così di mantenere la pace e non far scatenare una guerra sterile che ha come sola conseguenza la morte dei propri figli.

Scene divertenti si contrappongono a eventi drammatici costruendo un film godibile, mai pesante, che merita almeno una visione.

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