JEM E LE HOLOGRAMS: COSA È CAMBIATO NEL PASSAGGIO DALLA SERIE ANIMATA AL LIVE ACTION? ECCO PERCHÈ NON È UN FILM PER NOSTALGICI
Jem e le Holograms è stata una serie animata nata e divenuta cult negli anni Ottanta. Voluta dalla Hasbro per promuovere la linea di bambole di lì a breve in commercio, ha debuttato negli Stati Uniti nel 1985 e due anni dopo in Italia. Il live action derivato dalla serie è estremamente diverso per una serie di scelte che deluderanno la schiera di nostalgici che sperava di vedere sul grande schermo un mito della propria infanzia.
Ecco alcune fondamentali differenze tra la serie e il film:
1- Nella serie animata una Jerrica già adulta eredita da suo padre la casa discografica Starlight Entertainment a seguito della sua morte, mentre nel film rimane orfana da bambina e viene accolta dalla zia insieme alla sorella Kimberly. Con loro abitano anche altre due ragazze in affidamento: le quattro sorelle diventano le componenti del gruppo, mentre nel cartone erano semplicemente delle amiche.
2- E la Starlight? In mano a Erika Raymond, che nel cartoon è Erik, manager delle rivali Misfits. Nel film probabilmente lo diventerà solo ora che è il figlio Rio è a capo della casa discografica (o meglio in un sequel, se mai ci sarà, come suggerisce la scena finale dei titoli di coda).
3- Nell’edizione italiana della serie l’abbiamo conosciuto come Energy, mentre il nome originale è in realtà Synergy: un computer costruito dal padre di Jerrica per permetterle di diventare Jem. Nel film questa “magia fantascientifica” si perde del tutto. Infatti la dualità del personaggio di Jem persiste solo grazie al trucco, mentre Synergy è ridotto a un semplice e inutile robot (seppur simpatico, ma irrilevante ai fini della storia), costruito per farle avere un ultimo contatto col padre defunto grazie ad un suo ologramma.
4- Quella delle Misfits è una grossa mancanza del film, ben evidente già dal trailer. Le acerrime rivali di Jem e le Holograms compaiono infatti solo in una scena finale, inserita probabilmente al fine di garantire una linea narrativa con un nuovo episodio.
5- Il film è contestualizzato ai giorni nostri, rendendo giustamente centrale il potere dei social network e del web, ma in fin dei conti ciò contribuisce a perdere tutto il fascino degli anni Ottanta. Anche il look è meno sgargiante ed esagerato, nonostante vengano mantenuti dettagli come il trucco geometrico sul volto (per fortuna!). Eppure più glitter e colori accesi non sarebbero dispiaciuti.
Una storia stravolta per una nuova versione che sicuramente non piacerà a tutti. E alla fine della visione di Jem e le Holograms, l’unico collegamento con il cartone sembra rimanere la citazione, pronunciata da Jerrica nel suo primo video nel film, della sigla italiana “Il mio nome è Jem”.