Kong – Skull Island: recensione

TOM HIDDLESTON DIRETTO NELLA SKULL ISLAND ALLA RICERCA DEL MITO DI KING KONG

KONG SKULL ISLANDGENERE: fantasy

DURATA: 120 minuti

USCITA IN SALA: 9 marzo 2017

VOTO: 2.5 su 5

Arriva al cinema l’attesissimo Kong: Skull Island di Jordan Vogt-Roberts, un nuovo film basato sul personaggio di King Kong che vede protagonisti Tom Hiddleston, Brie Larson, Samuel L. Jackson, John Goodman e John C. Reilly: Un gruppo eterogeneo di scienziati, soldati ed esploratori si avventura nelle profondità di una mitica e sperduta isola del Pacifico, tanto pericolosa quanto affascinante. Al di là di ogni loro aspettativa, la squadra procede inconsapevole di entrare nel dominio del potente Kong, innescando la battaglia finale tra uomo e natura. Nel momento in cui la loro missione di scoperta diventa una lotta per la sopravvivenza, dovranno combattere per sfuggire da un Paradiso primordiale dove gli uomini non sono contemplati.

Se non fosse per la forte carica di suspence che emerge a tratti, la pellicola sarebbe l’ennesima prevedibile avventura dedicata al gorilla che tutti vedono come un mostro. La storia infatti mostra dinamiche e relazioni già viste in passato in altri progetti simili, a partire dal celebre King Kong con Nicole Kidman. Unica particolarità del film, che in un certo senso lo contraddistingue dagli altri, è il protagonista della storia: se inizialmente può sembrare King Kong, in seguito si capirà essere l’Isola con i suoi pericoli e il suo protettore.

Attraverso la pellicola, inoltre, si vuole tornare alle origini di Kong, quando ancora il giovane gorilla non era stato strappato alla sua terra di origine. Parliamo di una terra colma di mostri con i quali sarebbe meglio non avere a che fare. Bestie spaventose che appaiono quando meno te lo aspetti e che potrebbero ucciderti in qualsiasi momento e nei modi più impensabili e brutali. Questa scelta è l’unico elemento che nel film funziona molto bene perchè in grado di mettere lo spettatore in un’incredibile stato d’ansia.

Per il resto, dialoghi compresi, la storia è davvero banale, così come alcune dinamiche che si presentano (la relazione tra gorilla e donna ad esempio) e il tema centrale: chi è il vero mostro? Per quanto riguarda l’interpretazione, nessuno degli interpreti principali è stato capace di creare un intenso coinvolgimento emotivo nel pubblico a causa della poca affinità tra i personaggi stessi e della quasi inesistente forza espressiva degli attori coinvolti.

In Kong: Skull Island però si denota una certa attenzione verso l’ambientazione e gli effetti speciali, che rendono al meglio le scene relative agli scontri e agli attacchi degli esseri che abitano l’Isola. Un altro aspetto buono, oltre la fotografia nitida, è la colonna sonora perchè contribuisce ad aumentare la dose di suspence. Peccato che l’andamento dell’intera pellicola sia molto altalenante. All’inizio infatti il ritmo è talmente lento da riuscire ad annoiare il pubblico in sala.

 

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