Tutto può succedere: la fiction familiare appassiona il pubblico

LA SECONDA STAGIONE DELLA FICTION CON PIETRO SERMONTI NON DELUDE LE ASPETTATIVE DEGLI SPETTATORI

Pietro-SermontiPrendete la prima stagione di Un medico in famiglia, con la sua atmosfera accogliente e il suo linguaggio realissimo, aggiungetegli qualche anno, un cast eccezionale (senza nulla togliere al mitico Nonno Libero di Lino Banfi) e una colonna sonora firmata Negramaro – Gualazzi.

Ne verrà fuori Tutto può succedere, la deliziosa fiction di Rai Uno, andata in onda per la prima volta nel dicembre 2015 e che da questo 20 aprile tiene attaccati allo schermo  quattro milioni di spettatori con la seconda stagione, che le danno il diritto di entrare a gamba tesa tra i successi di questa stagione positiva della fiction Rai.

Ispirata alla serie americana Parenthood, creata da Jason Katims e trasmessa sulla NBC, a sua volta ispirata dal film Parenti, amici e tanti guai di Ron Howard, la serie racconta le vicissitudini della numerosa famiglia Ferraro.

Ci sono i nonni Ettore e Emma, interpretati da Giorgio Colangeli e dalla raffinatissima Licia Maglietta, e i loro quattro figli Alessandro (Pietro Sermonti), Sara (Maya Sansa), Giulia (Ana Caterina Morariu) e Carlo (Alessandro Tiberi) con le loro rispettive famiglie.

C’è Roma sullo sfondo, dove le vicende si susseguono, basandosi sulle relazioni familiari, le dinamiche di coppia e il rapporto tra genitori e figli, il tutto raccontato in modo estremamente realistico.

Inoltre c’è un continuo alternarsi di momenti di comicità ad altri estremamente drammatici, che rendono inevitabile un fortissimo trasporto emotivo. Insomma, tutti gli ingredienti necessari per tenerci inchiodati davanti alla Tv.

Se consideriamo anche le musiche curate da Paolo Buonvino, non possiamo che immedesimarci completamente: che venga posta come colonna sonora o che sia parte integrante delle vicende, la musica che sentiamo è quella dei cantautori italiani del momento, dai Negramaro a Gualazzi, da Samuele Bersani a Motta, dagli Stadio a Calcutta, che contribuiscono a farci percepire la famiglia Ferraro così vicina da sembrare la nostra.

Tutto può succedere sta, quindi, facendo al pubblico lo stesso effetto che ha fatto Un medico in famiglia dal 1998 al 2016 con ben dieci stagioni, grazie alla verosimiglianza con la realtà e alla semplicità dei fatti raccontati.

Fino ad ora non ha fatto che renderci sempre più curiosi ed appassionati, speriamo che continui in questo modo il più a lungo possibile.

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"Se vivessi le mie ansie in modo più rilassato sarei una grande artista"