Conferenza stampa venezia .67

LA KERMESSE ALL’INSEGNA DEL SOBRIO RINNOVAMENTO

La Mostra del Cinema di Venezia (1-11 settembre) adotta la S. Sette le volte del direttore Marco Muller, sessantasette l’edizione di quest’anno e sobrietà come ’appellativo indicato dal presidente della Biennale Paolo Baratta. La mostra, ha precisato Baratta, ”costa 12 milioni di euro e le spese vive ammontano a 10 milioni ed il contributo dello Stato e’ di poco piu’ di 7 milioni. Ogni anno la Mostra si rimette in discussione per essere sempre un luogo centrale di attenzione per chi fa cinema, con queste parole è stata introdotta l’annuale conferenza stampa, cui non è mancato nulla in termini di aspettative, sala dell’Excelsior di Roma gremita di giornalisti per la presentazione del programma ufficiale del Festival. Quattro i film italiani in concorso, Carlo Mazzacurati (che ha anche un altro lavoro al Lido) con “La Passione”, interpretato da Silvio Orlando, Corrado Guzzanti e Kasia Smutniak, poi Saverio Costanzo con “La solitudine dei numeri primi”, controversa opera prima di Paolo Giordano con Alba Rohrwacher e Filippo Timi, a seguire Mario Martone con “Noi credevamo” e infine Ascanio Celestini, al suo esordio registico con “La pecora nera”. La pellicola a sopresa verrà presentata il 6, quindi a metà mostra, rassegna che lo stesso Muller ha definito di giovanissima età media…ossia 47 anni per gli autori in gara e non. Tra i 23 film in concorso ci saranno anche Sofia Coppola con “Somewere” e “Miral” di Julian Schnabel. Cinque invece le pellicole made in USA, con “Black swan” di Darren Aronofsky ad aprire le danze, red carpet annesos. Di seguito l’elenco di film omaggio che rimarranno nell’orbita della manifestazione, quindi l’atteso e fortemente voluto “Omaggio a Vittorio Gassman” di Giancarlo Scarchilli, “Sorelle mai” di Marco Bellocchio, “Niente paura – come siamo, come eravamo e le canzoni di Luciano Ligabue”, documentario di Piergiorgio Gay, “Dante Ferretti: production designer” di Gianfranco Giagni e molti altri. Ora spetterà solo alla giuria internazionale presieduta da Quentin Tarantino stabilire il miglior film e i migliori interpreti della kermesse, oltre ad assegnare tutti quei premi ambiti in tempo di Festival, debolmente riconosciuti in termini di risultati in sala e appeal nel pubblico.

di Simone Bracci

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