The help: recensione film

UN’AMICIZIA PROFONDA E RISCHIOSA NELL’AMERICA DEGLI ANNI 60 

The Help va a nutrire la lunga fila di prodotti cinematografici tratti da romanzi. Questa volta si tratta del best seller mondiale di Kathryn Stockett,  ambientato nel 1963 nel Mississippi che narra di una particolare amicizia tra tre donne alle prese con la difficile convivenza tra bianchi e neri in America.

La seconda prova del regista Tate Taylor, amico della scrittrice, funziona grazie soprattutto alla immensa macchina produttiva che ha alle spalle, dai produttori al direttore della fotografia, tutti già noti nell’Industria cinematografica che conta.

La pellicola, come il romanzo, affronta un argomento fondamentale e delicato per la storia americana, lasciando un taglio ironico che a volte può risultare forse troppo alleggerito, edulcorato. Rimane divertente ed equilibrato, mancano forse un po’ della crudezza e crudeltà che accompagnavano la quotidianità di quegli anni.

 Girato con colori pastello e scenografie sgargianti, si avvicina più ad una fiaba che alla rievocazione di un problema radicato della società, rimanendo un buon prodotto di intrattenimento, come una pellicola di quelle “come se ne facevano una volta”.

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