Lubitsch alla conquista di locarno

IL FESTIVAL SVIZZERO PROPONE UNA SUA RETROSPETTIVA

Riportare alla luce storiche cinematografie fa sempre bene, specie se stiamo parlando di patrimoni dell’umanità e grandi artisti. La 63a edizione del Festival internazionale del film di Locarno (4-14 agosto) dedicherà quest’anno una retrospettiva integrale all’opera del regista americano di origine tedesca Ernst Lubitsch, in collaborazione con la Cinémathèque française. Nato a Berlino nel 1892 ed emigrato negli Stati Uniti nel 1922, Lubitsch ha realizzato oltre 70 film, di cui una ventina sono oggi considerati irreperibili. Fra i titoli più celebri,Trouble in Paradise (Mancia competente, 1932), Ninotchka (1939) e To Be or Not to Be(Vogliamo vivere!, 1942). Attore e poi sceneggiatore, Lubitsch sale alla ribalta del grande schermo grazie a una serie di commedie molto popolari in Germania. Come regista, realizza il suo primo film di successo nel 1918, Die Augen der Mumie Ma (Gli occhi della mummia), un dramma con i due grandi divi del cinema tedesco dell’epoca, Pola Negri ed Emil Jannings. Tuttavia, sono i film in costume e le commedie a decretarne il trionfo cinematografico sulla scena internazionale. Viene invitato a Hollywood dove perfeziona l’arte della commedia sofisticata. Passa con estrema disinvoltura dal muto al sonoro e firma un capolavoro dopo l’altro. Negli anni Trenta e Quaranta, lavora con le più grandi star di Hollywood, fra cui Maurice Chevalier, Gary Cooper, Marlene Dietrich, James Stewart e Greta Garbo. Nel 1947, Lubitsch riceve l’Oscar alla carriera e poco dopo muore di infarto durante le riprese del suo ultimo film, That Lady in Ermine (La signora in ermellino), che sarà terminato da Otto Preminger.

(comunicato stampa)

Festival del film di Locarno

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