Revolution: recensione (pilot) serie tv

IL NUOVO TELEFILM MACHIATO ABRAMS RISCHIA DI ESSERE L’ENNESIMO FLOP

Genere: Avventura

Regia: Vari

Interpreti: Billy Burke, Tracy Spiridakos, Anna Lise Phillips, Graham Rogers, J. D. Pardo, Zak Orth

Sceneggiatura: Eric Kripke

Nazione: USA

Durata: 40 min

Anno di uscita: 2012

Produttore: J.J. Abrams

Stagione: Uno

Numero Episodi: 24

Sono tre anni che si tenta di creare una serie televisiva che possa replicare il successo di pubblico che ebbe Lost: il primo è stato Flash Forward, poi è arrivato Falling Skies ed infine il tremendo Terra Nova e l’altrettanto soporifero Alcatraz. Di questi soLo Falling Skies si è salvato dalla disfatta più totale ottenendo un giusto successo. Ovviamente anche quest’anno è arrivato sul piccolo schermo uno show che tenta quello che a oggi è l’impossibile e lo tenta avendo come produttore esecutivo il genio (ormai spento?) J.J. Abrams che probabilmente è diventato più un marchio pubblicitario che la vera mente di progetti che portano la sua firma.

Il pilot di Revolution è andato in onda in quel degli Stati Unititi lo scorso 17 settembre sulla NBC rete che, dopo molti insuccessi della scorsa stagione, sta tentando di rinnovare il suo antico splendore.

Il telefilm parte dai nostri giorni in casa della famiglia Matheson dove il papà torna a casa tutto agitato dicendo che sta per succedere…tempo pochi minuti (in cui il babbo riesce a riempire di dati sconosciuti ma importanti una usb a forma di ciondolo che ovviamente è la chiave di ciò che accadrà nelle prossime puntate) e accade: black out totale e mondiale dove, non si sa perché anche le macchine smettono di funzionare.

Salto in avanti del tempo. Sono passati 15 anni il mondo è ancora privo di energia elettrica vediamo un pianeta che vive dei frutti della terra: mamma Matheson è morta, papà Matheson morirà nel bel mezzo della puntata, figlia Matheson è una legata al passato, tipetta coraggiosa che già è chiaro si metterà nei guai e figlio Matheson è un ragazzetto asmatico che viene rapito nel tentativo di salvare il papà.

Come già detto pur essendo passati anni senza energia elettrica (i pannelli solari a quanto pare non sono stati contemplati) il mondo è tornato indietro: le città sono diventate accampamenti e le Milizie chiedono forti tasse che sono percentuali sui raccolti. In un giorno che sembra tranquillo però le Milizie voglio portare via papà Mathson che, difeso dal figlio, alla fine muore e il sangue del suo sangue con asma viene rapito. Ad andarlo a recuperare ci pensano la nuova compagna del padre, il suo amico al quale l’uomo pochi minuti prima di morire aveva dato l’usb misteriosa e figlia Matheson (che strada facendo già si innamora di uno sconosciuto).

Sarà che ormai si è assuefatti da questi shows che devono risolvere misteri impossibili e sempre troppo uguali a se stessi, sarà che durante la visione del pilot si hanno davvero troppi deja vù per colpa delle locations molto simili a quelle di Terranova (ma senza dinosauri) o di Lost (ma senza aerei spiaccicati al suolo) ma la funzione primaria del pilot, ovvero destare curiosità e portare lo spettatore a bramare l’attesa del secondo episodio, è fallita miseramente.

In realtà Revolution ha tutte le carte in regola per riprendersi strada facendo incominciando a incuriosire il pubblico e evitare che le story lines dei personaggi si perdano in inutili romanticherie ma anche per essere l’ennesimo, inevitabile flop.

(20 settembre 2012)

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