Sils Maria: recensione film

SILS MARIA, IL NUOVO FILM GINECEO DI OLIVER ASSAYS

sils maria locandina filmGENERE: drammatico

DATA DI USCITA: 6 Novembre 2014

DURATA: 124’

VOTO: 3,5 su 5

Un dialogo tra due donne in parte reale, in parte frutto di un copione: Oliver Assays in Sils Maria mette a confronto due generazioni, due ruoli sociali e pone sotto i riflettori anche le grazie e le disgrazie del mondo dello spettacolo.

A Maria Enders, attrice nel pieno della sua carriera, viene chiesto di recitare in una nuova versione dello spettacolo che la rese famosa ma se nei tempi andati e nel quale aveva interpretato Sigrid, una giovane affascinante che riesce a condurre al suicidio il suo boss Helena, vent’anni dopo le viene proposto il ruolo del personaggio più anziano mentre quello di Sigrid è affidato ad una giovane promessa di Hollywood scandalosa e sempre sotto i riflettori non solo grazie alla sua bravura. La Enders si rifugia in una isolata località delle Alpi, Sils Maria, per provare la parte accompagnata dalla sua assistente Val e nel loro dialogo borderline tra la verità e la finzione si ritrova a fare i conti con se stessa, con la sua carriera, con ciò l’ha portata a trasformarsi da Sigrid a Helena.

Juliette Binoche con la sua eleganza innata è in grado di tenere nel suo sguardo, nelle sue espressioni e nelle parole che il copione/vita le impone l’intero lavoro di Assays del quale la vera scoperta è una Kristen Stewart finalmente in grado di sostenere un ruolo lontano da quella Bella che l’ha resa famosa che fa scoprire un’attrice capace di affrontare con cura e bravura un personaggio/perno diretto e sincero. A questo duo funzionale, nel quale è presente una leggera tensione omoerotica, si aggiunge la regia perfetta di Assays che è in grado di creare tempi di narrazione paralleli all’evoluzione parlata e silente della protagonista. Fondamentale allo svolgimento dei fatti è la terza donna di questo film gineceo, interpretata da Chloe Moretz, che incarna nel suo personaggio di Jo-Ann Ellis la radice del tormento della protagonista del lungometraggio.

In una trama semplicissima Assays fonde il passato e il presente e mette in scena nient’altro il punto della situazione che ogni donna è tenuta a fare a un certo punto della sua esistenza e ci riesce attraverso l’arte della recitazione e della narrazione giocando anche sull’idea che quel che accade in scena può essere anticipazione di ciò che avverrà nella realtà.

Sils Maria è un elogio a vari gradi di femminilità e all’arte, la settima arte.

 

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