L’estate addosso: recensione

L’ESTATE ADDOSSO DI MUCCINO CI FA VIAGGIARE CON I MATURANDI IN AMERICA ALLA “RICERCA DELLA FELICITÀ”

LOCANDINA ESTATE ADDOSSOGENERE: commedia

DURATA: 103 minuti

USCITA IN SALA: 15 settembre 2016

VOTO: 3 su 5

C’è un’estate che sognamo sempre, che vorremmo rivivere, che cambia il nostro presente e segna il nostro futuro: è l’estate che ci portiamo addosso e che per molti si identifica con quella che segue gli esami del quinto anno. Gabriele Muccino porta sul grande schermo, passando per Venezia 73, un viaggio di maturità raccontato in un film “low budget” rispetto agli ultimi ma di nuovo girato negli Usa (tema sempre più battuto da qualche anno a questa parte, e riletto da più punti di vista, da Notte prima degli esami e relativo sequel, fino a Immaturi o Che ne sarà di noi).

La coppia protagonista nasce per caso, per volere di un terzo personaggio, il deus ex machina Vulcano, che col suo giro di conoscenze fa partire insieme Marco e Maria alla volta di San Francisco. Il primo si interroga su quale sarà il suo futuro, senza dimenticare di immaginare come sarà la sua morte, si annoia col suo solito gruppo e a causa di incidente rimane solo a Roma in estate; la seconda è lasciata da parte dalle amiche che non l’hanno voluta in viaggio in Grecia con loro perchè considerata una “suora”. Ad accoglierli negli States c’è una coppia omosessuale. Il gruppo riesce a nascere, amalgamandosi non senza alcune appartenti iniziali difficoltà, con i due guest house Matt e Paul, che aprono ai due italiani le porte della loro casa ben oltre i tre giorni di ospitalità decantati nel detto americano “Pesce e ospiti dopo tre giorni iniziano a puzzare”.

Un film per ragazzi? No, un film per tutti, che oltre a riflettere sulla crescita personale e relazionale affronta anche il tema dell’omofobia vista direttamente con gli occhi dei protagonisti, perchè accettare l’omosessualità e guardare oltre i propri limiti non è difficile, anzi. Per l’occasione Muccino sembra aver cambiato registro, allontanandosi dalla sua consueta retorica, ma senza mai abbandonare la nta drammatica che lo contraddistingue. L’estate addosso è un piacevole viaggio attraverso i mutamenti delle persone, i loro cambiamenti e l’accettazione del proprio vero essere. Da una parte Matt e Maria, il primo che rivive tutto ciò attraverso un flashback, la seconda che scopre chi è pian piano. Dall’altra Paul e Marco, che si incoraggiano l’un l’altro per inseguire e realizzare i rispettivi sogni. Due coppie che si incastrano, e che trovano equilibrio nella loro imperfezione. Cast più italiano del precedente lavoro di Muccino Padri e figlie, per un film di nuovo ambientato in terra straniera, e che vede protagonisti i giovanissimi Brando Pacitto e Matilde Lutz insieme a Taylor Frey e Joseph Haro.  E non si può non uscire dalla sala canticchiando L’estate addosso di Jovanotti, autore della colonna sonora.

In questo primo giorno di Venezia 73, dopo l’apertura con La La Land, il motto sembra voler essere: ragazzi, prendete in mano le vostre vite e tornate a impossessarvi dei vostri sogni!

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