Lego Batman – Il film: recensione

BATMAN IN FORMATO LEGO RITORNA AL CINEMA DOPO L’APPARIZIONE IN THE LEGO MOVIE: LEGO BATMAN DIVERTE IRONIZZANDO SU TUTTO E TUTTI

Locandina-LEGO-Batman-il-FilmGENERE: animazione

DURATA: 90 minuti

USCITA IN SALA: 9 febbraio 2017

VOTO: 3,5 su 5

A Gotham City Batman riesce a sventare l’ennesimo colpo di Joker, mentre il commissario di polizia Jim Gordon lascia il suo posto alla figlia Barbara, che ha intenzione di cambiare le cose a partire proprio dal rapporto di dipendenza verso l’eroe cittadino. Colpito nell’onore, Batman prova a dimostrare che non possono fare a meno di lui mandando Joker nella Zona Fantasma. Ma è proprio in questo speciale luogo di detenzione in cui sono rinchiusi i più cattivi del mondo che Joker vuole andare: il suo piano per conquistare Gotham e sconfiggere Batman è appena partito.

Già con The Lego Movie la Warner Bros aveva fatto bingo e lanciato il pubblico in un turbinio di risate. Ora bissa dedicando a uno di quei personaggi secondari un film tutto suo. Lego Batman – Il film non è da meno del suo predecessore in quanto a divertimento e trovate geniali. Il regista Chris McKay punta all’ironia fin dai titoli di testa, quando la voce di Batman gioca sul nero e sull’avvicenderai dei loghi delle produzioni-distribuzioni, facendo divertire ancor prima che compaiano i personaggi e che si susseguano un’escalation di gag.

Quello che piace di questo Batman, oltre al suo essere “davvero coatto”, (come dichiarato dalla sua stessa voce italiana Claudio Santamaria) è la sua umanizzazione: è un uomo che nonostante le imprese eroiche e il successo che ottiene vive in totale solitudine, segregato nella sua villa su un’isola; passa le serate scaldando aragoste al microonde e guardando film romantici, senza avere mai una visita. Come gli dice lo stesso Alfred, la sua vera paura non è quella per i serpenti clown, ma avere una famiglia, legarsi nuovamente dopo il trauma subito a seguito della perdita dei suoi genitori. Questo Batman/Bruce (o Bruno) non è perfetto, anzi, a tratti è anche scortese, costantemente egocentrico ed egoista, forse anche un po’ cattivo, ma pronto alla redenzione e al sacrificio in nome di un nuovo legame.

Quello che lo porta al cambiamento è una nuova famiglia, del tutto particolare e fuori dal comune: un giovane orfano che adotta per poi dimenticarsene, il fedele maggiordomo di una vita e la bella commissaria con cui si trova suo malgrado a collaborare. Ma quello di cui ha paura è il legarsi e provare sentimenti, quindi non solo l’accettazione dell’amore, ma anche dell’odio, e sarà proprio questo a spingere Joker a montare questo piano, cioè per far capire a Batman che è lui il suo acerrimo nemico, e per farsi dire finalmente “Ti odio”.

Un piano che prevede uno schieramento di cattivi di prima qualità, attinti direttamente dal catalogo Warner, tra cui spiccano Sauron, Voldemort, King Kong, i Gremlins e gli agenti di Matrix.  Non poteva mancare il riferimento interno anche al mondo DC Comics, mostrandoci la schiera al completo della Justice League impegnata in sballo e festeggiamenti alla festa del 57° anniversario della lega, a cui solo Batman non è stato invitato (a sottolineare nuovamente non solo il suo animo solitario, ma anche la sua “rivalità” con Superman). Infine, frecciatine all’universo della Marvel: quale dovrebbe essere la parola d’ordine per entrare nella bat-caverna se non “Iron Man puzza”?

Soprattutto, però, questo personaggio è conscio del suo passato sul grande schermo e sulla carta stampata, e lo dimostra in una carrellata di progetti passati terminando con lo strano caso del ’66 (anno in cui risalgono la prima apparizione in TV e il primo film per il cinema). Insomma, il film va oltre l’esperienza del suo prequel, giocando con collegamenti interni ed esterni al mondo cinematografico, ironizzando e autoironizzando continuamente.

 

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