Capitan Mutanda: recensione

UN’ANIMAZIONE COLORATISSIMA E INTRIGANTE E UNA VALANGA DI BATTUTE: CAPITAN MUTANDA DALLA PENNA DI DAV PILKEY AL FILM DI DAVID SOREN

Capitan Mutanda locandinaGENERE: animazione

DURATA: 89 minuti

USCITA IN SALA: 1 novembre 2017

VOTO: 3 su 5

George e Harold sono migliori amici fin dall’asilo. Ad unirli non è soltanto il fatto che sono vicini di casa e da sempre nella stessa classe, ma soprattutto lo humor, il gusto del divertimento e della risata, e la voglia di inventare storie e illustrarle. Tra i loro personaggi spicca Capitan Mutanda. Quello che non possono immaginare è che la loro fantasia diventerà realtà.

I personaggi creati da Dav Pilkey, autore dei 12 libri illustrati tradotti in 20 lingue e con oltre 20 milioni di copie vendute, debuttano sul grande schermo: il ciclo di Capitan Mutanda prende vita grazie all’animazione in CGI e alla regia di David Soren, che fa proprio uno stile grafico intrigante e coinvolgente.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città, il film racconta le avventure di due piccoli amici maghi degli scherzi, due ragazzini spontanei e vivaci, pestiferi e incontenibili, che se da una parte vedono uno dei loro personaggi prendere vita, dall’altro devono misurarsi con ciò che questo comporta. Infatti devono tenere a bada il preside della scuola, Krupp, l’acerrimo nemico che vuole dividerli, ma che ipnotizzato diventa il loro supereroe preferito, stupido e senza freni, sempre in pericolo. Questa situazione, però, permetterà ai due ragazzini di conoscerlo meglio e capire quanto in realtà Krupp sia solo. Inoltre il vero nemico è un altro, il professor P., che a causa delle prese in giro per il suo cognome (che non sveliamo), vuole eliminare dal mondo ogni forma di risata e umorismo.

Il film si sofferma sul potere del ridere, a cui mai nessuno, soprattutto i più piccoli, dovrebbero mai rinunciare. Giochi di parole, gag, battute e scherzi: Capitan Mutanda è una risata continua fatta di un humor mai banale e poco legato ai luoghi comuni, anche se per lo più infantile, ma dopotutto è proprio quella la destinazione del film, ossia un pubblico di giovanissimi spettatori, desiderosi di ridere e farsi trasportare da un’animazione coloratissima e gioiosa. Ma l’idea di vedere un supereroe che tanto super (ed eroe) non è, che come motto ha “50% eroe, 100% cotone”, divertirà anche i genitori: se tutti i più famosi portano la calzamaglia, perché lui non può portare le mutande?

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