The Perfect Candidate: recensione

HAIFAA AL-MANSOUR TORNA AL FESTIVAL DI VENEZIA CON THE PERFECT CANDIDATE, UN GRIDO DI CORAGGIO PER LE DONNE SAUDITE

the perfect candidate GENERE: drammatico

DURATA: 101 minuti

DATA D’USCITA: N/D

VOTO: 4/5

Nel 2012 la regista saudita Haifaa Al-Mansour aveva esordito nella sezione Orizzonti al Festival di Venezia con La bicicletta verde e quest’anno la troviamo per la prima volta in concorso con The Perfect Candidate, un’altra opera che pone al centro l’emancipazione femminile.

Il film narra la storia di una giovane e capace dottoressa dell’Arabia Saudita, Maryam (interpretata da Mila Al Zahrani), che ogni giorno è costretta a confrontarsi con la diffidenza dei colleghi e dei pazienti, che preferiscono essere curati da un infermiere piuttosto che da una donna – uno di questi arriva addirittura a pretendere di venire sedato prima di essere visitato da lei.

Quando le viene impedito di partecipare a un convegno a Dubai per un permesso mancante sul suo passaporto, Maryam non si dà per vinta e arriva a candidarsi a sindaco pur di parlare con un ex allievo di musica di suo padre, ormai diventato un personaggio di spicco della sua comunità.

Non riuscendo a ottenere ciò che desidera, la donna decide di agire in prima persona e – grazie all’aiuto di una delle sorelle – comincia a mettere in piedi una vera e propria campagna elettorale durante la quale dovrà scontrarsi con la rigida società patriarcale in cui è cresciuta, ma potrà anche dar prova del suo valore.

The Perfect CandidateThe Perfect Candidate trasmette un messaggio chiaro: ogni donna nel mondo ha una voce e non deve aver timore di usarla. “La parte più difficile per le donne ora è guardare oltre le antiquate convenzioni sociali e i modesti obiettivi che si erano prefissate precedentemente, mandare in frantumi i tabù che le attanagliano e decidere di tracciare nuovi percorsi per se stesse e le loro figlie”, ha dichiarato Haifaa Al-Mansour.

Questa chiusura mentale, infatti, non appartiene soltanto agli uomini, ma anche alle donne, com’è ben mostrato dall’atteggiamento della sorella minore della protagonista, che non perde occasione per ricordarle che così facendo sta mettendo in ridicolo se stessa e la loro famiglia.

Un film che piacerà a chi ha apprezzato i precedenti lavori della regista e il suo stile delicato nel raccontare una realtà a lei vicina. The Perfect Candidate è il film che tutti dovrebbero guardare, in cui un forte proposito sociale è mescolato a degli sprazzi di allegria e di musicalità incentrati sul padre di Maryam e sul suo sogno di poter finalmente suonare per un pubblico vero.

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