L’animazione candidata agli Oscar 2020

DOMENICA PROSSIMA CI SARANNO GLI OSCAR 2020: ECCO I CANDIDATI NELLA SEZIONE MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE E CHI SONO I FAVORITI

Fra una settimana qualcuno sarà nel pieno dei festeggiamenti per aver ricevuto la più prestigiosa statuetta del mondo del cinema. Infatti domenica sera 9 febbraio (la diretta sarà disponibile su Sky Cinema Oscar dalle 22:45) si terrà presso il Dolby Theatre di Hollywood la cerimonia di premiazione degli Oscar 2020, edizione 92.

Mai come quest’anno alcune categorie sembrano davvero imprevedibili, e tra queste c’è la tanto amata animazione. Vediamo insieme i film candidati: voi per chi fate il tifo?

Klaus
Uscito vincitore questa notte dai Bafta 2020 nella sezione del Miglior film d’animazione, oltre ad aver dominato agli Annie Awards, Klaus è un prodotto oroginale Netflix disponibile sulla piattaforma dallo scorso dicembre. Diretto da Sergio Pablos, racconta una nuova versione del mito natalizio per eccellenza, per spiegare la nascita dell’usanza dei regali ai bambini. Il tutto è raccontato dal punto di vista di un pigro postino figlio di papà, che spedito in uno sperduto villaggio del Polo Nord fa la conoscenza del burbero e solo Klaus.
Divertente e ironico, ripesca la tecnica visiva della bidimensionalità integrandola con la CGI. Insomma ha tutte le carte in tavola per riuscire a vincere.

Missing Link
Un abile lavoro in stop-motion sta alla base di Missing link, scritto e diretto da Chris Butler, prodotto dalla Laika. Il titolo significa “anello mancante”, e si riferisce al famoso concetto darwiniano degli anelli di congiunzione: infatti il protagonista della storia è uno sasquatch, meglio conosciuto come Bigfoot, che dovrebbe porsi a metà strada tra l’uomo e la scimmia. Infelice della sua solitudine, chiede l’aiuto di sir Lionel Frost, un gentiluomo inglese noto per il suo coraggio e desiderio di conoscenza, per farsi accompagnare dai più numerosi cugini di montagna, gli yeti. Il film ha già vinto il Golden Globe, ma non è dato per favorito dai bookmakers, non si esclude però una sorpresa improvvisa. Elegante e ironico, un viaggio on the road alla ricerca delle proprie radici, o meglio, del proprio posto nel mondo.

Toy Story 4
Ultimo capitolo della saga pluripremiata, il nuovo Toy Story (il quarto) è dato per vincente certo dai siti di scommesse: forse solo perché mamma Disney & Pixar hanno sempre fatto incetta di premi. Infatti l’ultima avventura di Woody & co. non appare incisiva e travolgente come le precedenti, ma piuttosto ridondante e forzata, non necessaria, e che che nulla di nuovo va ad aggiungere a quanto già visto, nelle intenzioni e per i temi trattati.
Escluso questo la Disney concorre anche con Frozen 2, nominato per la miglior canzone, e con il remake de Il Re Leone nella categoria per gli effetti visivi. In entrambe queste due categorie la concorrenza è accanita: che sia l’anno funesto in cui tornerà a casa a mani vuote?

Dov’è il mio corpo?
Una produzione indipendente che grazie a Netflix ha trovato la grande distribuzione fuori dai confini francesi, Dov’è il mio corpo? è il più originale e coraggioso tra i candidati della sezione. Ma non solo per questo facciamo il tifo per lui (anche se conoscendo i precedenti vincitori non è questo il genere di film preferito dall’Academy). Il lungometraggio di Jérémy Clapin, tratto dal romanzo Happy Hand di Guillaume Laurant, ha partecipato a numerosi festival, vincendo premi di riguardo come il Gran Premio della Giuria a Cannes: è il più adulto e serio tra i candidati, visionario racconto di una mano separata dal suo corpo e che di esso va alla ricerca. Una storia che si sviluppa su due piani narrativi e temporali differenti, profondamente dolorosa e profonda, densa di surrealismo, e che sul piano tecnico alterna animazione 3D e disegni in 2D.

Dragon Trainer: Il mondo nascosto
Altro sequel di una saga di successo, di cui rappresenta il capitolo finale, Dragon Trainer: Il mondo nascosto della DreamWorks Animation trova la nomination come i suoi predecessori, che però non hanno mai stretto la statuetta tra le mani. E sembra difficile che possa riuscire a farlo ora lui, non solo vista la concorrenza, ma anche a confronto con i due prequel.

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