Welcome to Wrexham, su Disney +

PUNTARE SUI PERDENTI PER TORNARE ALLA VITTORIA: WELCOME TO WREXHAM, LA SQUADRA CHE CON I NUOVI PROPRIETARI (RYAN REYNOLDS E ROB McELHENNEY) STA TORNANDO A SCALARE LA CLASSIFICA

Welcome to WrexhamEra già stata annunciata la scorsa estate con l’uscita negli Usa, ma è arrivata solo pochi giorni fa su Disney+: è Welcome to Wrexham, la serie documentaria che racconta di come due attori, uno americano e l’altro canadese, sono diventati presidenti di una squadra di calcio del Galles di quinta categoria. E non sono due sconosciuti qualunque, ma Rob McElhenney e Ryan Reynolds, che tra enfasi e ansie si sono gettati in questo progetto inedito per loro, proprio “il sogno”, che dà il titolo al primo episodio.

Quella del Wrexham è una storia incredibile: è la terza squadra professionistica di calcio più antica, fondata nel 1864, e gioca nello stadio più vecchio del mondo tra quelli ancora in funzione, il Racecourse Ground, costruito nel 1807. Dopo una storia di alti e bassi, comunque costellata di numerosi successi tra trofei conquistati e big sconfitte (come la vittoria nel 1992 contro l’Arsenal campione d’Inghilterra), contro la squadra sembrava essersi accanita la sfortuna. Relegata nelle divisioni più basse, saltando da una all’altra, oggi milita in National League, occupando però il primo posto della classifica. Si sente quindi profumo di promozione, anche grazie probabilmente ad una proprietà che ha riportato positività e buoni investimenti in campo e nello spogliatoio.

Per quanto sia interessante ripercorrere le orme di questo club, Welcome to Wrexham non perde di vista ciò che questo sport lascia alle persone. Approfondisce il lato emotivo del rapporto tra calcio e tifosi, applicato ad una comunità che lo sente profondamente suo. In realtà è un discorso molto più generale, che si applica a qualsiasi sport: tutti lasciano qualcosa, emozionano, aiutano a creare legami forti, e lo dice proprio McElhenney, avvicinatosi al calcio recentemente ma da sempre appassionato di football americano e tifoso degli Eagles.

I risultati che si raggiungono in campo rappresentano molto soprattutto al di fuori di esso, per l’intera comunità, e la decisione di prelevare una squadra tanto piccola e tanto lontana da lui è volta proprio a voler rendere possibili nuovi traguardi a questa realtà. L’esempio è quello che fa di uno dei cinque giorni più belli della sua vita, quando gli Eagles hanno vinto il Superball. Per regalare a Wrexham una simile felicità, rappresentata anche solo dalla promozione, c’era bisogno di un socio, precisamente di una star del cinema, anzi di un supereroe, magari anche investitore commerciale, e perché no, produttore di alcolici. Uno a caso, insomma: Ryan Reynolds. La mala gestione delle precedenti proprietà, unita alla crisi finanziaria causata dal Covid, avevano gettato la società nel baratro. L’arrivo salvifico dei due attori (nel 2020) era finalizzato anche a rimettere in circolo l’economia di Wrexham, a creare una nuova personalità della squadra, e a riportare l’affezione dei tifosi nei confronti del club, in un contesto in cui vita quotidiana e calcio sono romanticamente ancorati l’una all’altro.

A noi, e a chiunque sia un minimo affezionato al calcio e sia mai entrato in uno stadio, non può che continuare a risuonare nelle orecchie quel “Wow” sognante pronunciato da Rob entrando per la prima volta al Racecourse Ground, mentre Ryan si sdraia sul manto erboso con gli occhi al cielo: la loro avventura è appena iniziata. E per chi ha già divorato i 18 episodi e vuole rimanere aggiornato, può seguire il Wrexham sui social (dove è diventato un vero e proprio fenomeno, accaparrandosi anche TikTok come sponsor), oppure attendere l’arrivo della seconda stagione della docuserie che sta conquistando davvero tutti.

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