Duri si diventa: Recensione Film


UNA COPPIA CHE POCO FUNZIONA NELL’ ENNESIMA COMMEDIA AMERICANA

vert Duri si diventa1cGENERE: Commedia

USCITA IN SALA: 1 Luglio 2015

DURATA: 100 min.

VOTO: 2 su 5

Spesso si sente il bisogno di ripetersi. Ma non sempre vi è una vera necessità. Spesso, è solo una ridondanza noiosa della quale già si conosce il finale. E così è  Duri si diventa. Ennesima commedia un pò demenziale un pò cattiva,  un pò scurrile un pò ovvia. E si perchè l’originalità non fa proprio parte di questa nuova americanata in uscita oggi nelle nostre sale. Ma andiamo con ordine: James King (Will Ferrell) è un manager milionario di enorme successo, in procinto di sposarsi con la figlia del suo capo, potrebbe comprarsi qualunque cosa desideri. Darnell Lewis (Kevin Hart) è invece un onesto e sfortunato lavoratore in cerca del tanto sudato successo economico. I guai con la legge però presto attanagliano James, accusato di frode fiscale per milioni di dollari. La sua pena dovrà essere esemplare e sarà condannato così a 10 anni nel carcere di massima sicurezza di San Quintino. Prima però avrà trenta giorni per prepararsi. Per paura di trovarsi vittima di veri criminali chiederà aiuto al titolare dell’autolavaggio del suo ufficio, Darnell appunto.

Cosa ne uscirà fuori? Difficile non immaginarselo.

Quest’inedita coppia comica non aggiunge niente di nuovo all’enorme campionario di collaborazioni di questo genere. Diretti da Etan Cohen in questo suo primo lungometraggio, sceneggiatore  di Tropic Thunder tra gli altri, il connubio non sembra decollare veramente. Per quanto si faccia una risata sguaiata in più di un’occasione la trama regge veramente il minimo consentito. Personaggi già visti – a cominciare dal futuro suocero e  dalla futura moglie – rapporti affrettati e clichè  distrutti senza alcuna reale originalità popolano in toto la commedia.

Il tentativo di costruire una storia che crei empatia c’è, ed è il caso del personaggio di Kevin Hart, dove  vi sono tutti gli ammiccamenti per fare di lui un personaggio simpatico che ricordi il glorioso Eddie Murphy. Ma non si hanno i risultati sperati. Si trema al pensiero che ci sia chi affermi che Hart possa essere effettivamente il nuovo Eddie Murphy, senza possedere per nulla il talento comico dell’attore nei suoi anni migliori. Anzi la sua eccessiva fisicità quasi disturba, o per lo meno con il doppiaggio questo suo tanto vociferato talento non arriva.

Will Ferrell dà il suo fondamentale contributo, senza il quale la commedia non sarebbe tale. La sua demenziale cattiveria ha un effetto, anche se sotto tono. Questo perché è un pò dimesso e già visto, anche se in parte efficace. Che sia un po’ sotto tono per lasciare spazio al suo coprotagonista? o forse semplicemente perché il suo comprimario non possiede le qualità necessarie per sostenere la comicità di Ferrell? Sappiamo comunque quanto in passato di questo non ce ne sia stato bisogno. Come per il  buon connubio comico Ferrell-Galifianakis di Candidato a Sorpresa, solo per citarne uno.

Duri si diventa è la commedia da evitare? In parte senza ombra di dubbio, ma se siete a casa e non avete come passare il tempo può essere la commedia giusta per quell’ora e mezzo che avrete da perdere.

Infine se un merito Get Hard  lo deve avere  è quello di buttare il suo occhio comico sul razzismo, un problema più che mai presente negli States di oggi.

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