Angry Games – La ragazza con l’uccello di fuoco: recensione film

PARODIA DELLA SAGA CINEMATOGRAFICA “HUNGER GAMES” TRATTA DAI LIBRI DELLA COLLINS 

locandina angry gamesGENERE: comico-demenziale

USCITA IN SALA: 16 gennaio 2014

DURATA: 83’ minuti

VOTO: 2,5 su 5

La coppia di registi formata da Jason Friedberg e Aaron Seltzer non hanno risparmiato neanche il blockbuster Hunger Games nel loro ultimo film parodia. Con Angry Games – La ragazza con l’uccello di fuoco, il duo fa il verso alla pellicola interpretata da Jennifer Lawrence, aggiungendo altre prese in giro: nel ‘gioco’ dell’arena ci sono anche The Avengers, Sherlock Holmes (la protagonista è coinvolta in un combattimento corpo a corpo molto simile a quello di Robert Downey Jr nel film), Harry Potter, Lo Hobbit, Avatar e I Mercenari.

La storia è ambientata in un deprimente futuro apocalittico, in cui l’eroina Kantmiss Evershot (Maiara Walsh, apparsa in Desperate Housewives e Switched At Birth) si offre volontaria per sostituire la sorellina manipolatrice ai 75esimi Starving Games – da qui il titolo originale del film. Kantmiss lascia così il suo spasimante e amico Dale (Brant Daugherty, già visto nel serial della ABC Family Pretty Little Liars), e dovrà fare squadra con il figlio nerd del fornaio Peter Malarkey (Cody Allen Christian) del suo stesso distretto. Come premio finale, non c’è denaro né gioielli, ma il vincitore avrà un vecchio prosciutto, un coupon per un’escursione e un cetriolino mangiato a metà. All’interno dell’arena, Kantmiss non solo dovrà affrontare e uccidere gli altri ragazzi dei distretti per aggiudicarsi la vittoria, ma dovrà vedersela con gli altri strani personaggi che popolano il posto.

I due registi mantengono le stesse caratteristiche delle loro precedenti parodie (Treciento, Epic Movie e il più recente Mordimi, che prendeva in giro la saga di Twilight), portando sullo schermo tutto ciò che è in voga nel pubblico giovanile e rendendolo in maniera demenziale: gossip, moda, dipendenza alla tecnologia e VIP che appaiono nelle loro vesti più ridicole.

Unica cosa da notare è come in alcune sequenze, la storia d’amore tra Kantmiss e Peter viene messa da parte per dare spazio a scene tra l’eroina e le varie parodie che incontra nell’arena, e il rapporto con la tecnologia. Si passa dalla dipendenza ai social network, al Grande Fratello fino a L’isola dei Famosi. Tuttavia, se da una parte la protagonista fa anche il verso a sé stessa – il nome tradotto sarebbe una contrazione di “Non riesce mai a mancare un colpo” riferito alla sua passione per l’arco e le frecce – dall’altra risulta essere l’unico personaggio più riuscito del film.

Un’ora e venti di intrattenimento puro dedicato agli amanti del genere e a chi riesce a guardare il film senza pensare ad una presa in giro mirata esclusivamente a The Hunger Games.

 

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.