SALEM, LE STREGHE DELLA WGM AMERICA SONO UN CONCENTRATO DI DELIRI ONICI E BRIDIVI PALBABILI
La stagione delle streghe continua senza sosta. Dopo quelle cool e fashion di Ryan Murphy e quelle in odore di saga familiare della Lifetime tv, da domenica scorsa è tempo di fare un viaggio alle radici della magia nera negli anni bui ed oscuri del diciottesimo secolo. Salem, questo è il nome della serie trasmessa sul network cable della WGN americana, risulta essere un discreto prodotto televisivo che nonostante qualche trovata bizzarra, riesce ad incutere timore ed allo stesso tempo sedurre fatalmente.
In quel di Salem, piccola città dove si rincorrono leggende oscure di fattucchiere e riti magici, si inscena una vicenda in bilico tra un film horror anni ’90 ed un drama in costume, tra inesattezze storiche e forti scelte narrative. Eppure nonostante tutto, la serie che ha stravinto in fatto di ascolti (ritagliandosi già da ora un piccolo spazio nel mondo dei social), vince per irriverenza, scaltrezza e peculiarità. Salem infatti ha la meglio su tutte le produzioni sopra citate (American Horror Story Coven e Witches of East Ends), perché incute paura, rispetto e racconta la maglia e la cattiveria delle streghe in maniera fresca, nuova ed anticonvenzionale. È una storia molto vicina alle leggende che si rincorrono e ben lontana da tutti i clichè a cui siamo abituati.
John Aiden (interpretato da un convincente Shane West in tv dopo la conclusione di Nikita) tornato da una guerra lunga 7 anni, trova l’unico amore della sua vita, Mary Sibley (Janet Montgomery), sposata con l’uomo più ricco e potente di Salem. John però nota che il paesino è molto cambiato negli anni in cui è mancato. Si rincorrono infatti storie di streghe, demoni e strane possessioni dove Cotton Mather (Seth Gabel), si erge come paladino della parola di Dio. Salem infatti vive nel terrore e mentre la caccia alle streghe continua inesorabile, nessuno osa immaginare che Mary è la causa di tutto. Strega potente e calcolatrice, vuole con tutte le sue forze dominare questo paesino di finti perbenisti, ma l’amore ed un promessa fatta a John, mette in discussione tutto il suo piano.
Di discreta fattura ma di grande impatto visivo il pilot di Salem che con la libertà narrativa e registica di una rete cable, ha potuto dare libero sfogo a tutta la sua creatività senza dimenticare un linguaggio sboccato, scene truculente e qualche scena di sesso piccante. A convincere non è solo la linea narrativa ma anche il cast non è da meno. Se il buon Shane West risulta essere l’eroe romantico ed anti-conformista, a colpire è Seth Gabel. L’attore visto in Fringe ed anche in Arrow, incarna alla perfezione il timorato di Dio, bello, intelligente ma di una crudeltà estrema. La stessa Janet Montgomery alias la strega Mary, a volte viene appannata dalla bellezza e sfrontatezza dei due personaggi.
Ma in fondo Salem non vuole essere una cronistoria del genocidio delle streghe, è una denuncia allo strapotere della Chiesa, in nome di un Dio forte ed ingiusto, dove i suoi “seguaci” distorcono le parole per realizzare i loro biechi ed oscuri scopi.