GUIDA AI FILM DI NATALE PER TUTTI I GENITORI
Questi giorni di vacanze natalizie, si sa, sono piuttosto buoni per il botteghino: il freddo, il tempo libero, il desiderio di fare qualcosa insieme in famiglia, aumentano la probabilità che anche chi raramente frequenta le sale decida di dedicare qualche ora al cinema. E’ infatti un periodo di grande “competizione” tra film.
Leggo, senza stupore, che la commedia “sfornata” ad hoc a Capodanno, quella di Alessandro Siani, sta andando alla grande come incassi. Non avendolo visto, non ne scrivo. Ma piacevolmente scopro che anche American Sniper, ultima fatica registica di Clint Eastwood, sta incassando molto e amici di altre città mi dicono che non sono riusciti per ben tre volte ad entrare a vederlo. Mi stupisce invece che non abbia fatto il botto Il ragazzo invisibile, il fantasy made in Italy di Gabriele Salvatores.
E proprio di questi due ultimi film, visti in questi giorni, voglio parlare, perché entrambi, seppur lontani per target e trama, regalano emozioni e quello che al cinema spesso andiamo cercando: la figura dell’eroe. Il ragazzo invisibile affronta con delicata ironia ed effetti speciali grandi temi familiari e cari ai teenager: i rapporti tra amici coetanei, tra genitori e figli, tra adulti che dimenticano il loro passato e non vedono, letteralmente, la fatica di crescere dei propri figli.
Un ragazzino timido e impacciato, la prima cotta, un po’ di bullismo: quel desiderio di uscire dal guscio, ma con la paura di non farcela a conquistare da soli il mondo o la ragazza che fa battere il cuore troppo forte, inaspettatamente. Salvatores riesce a far confluire nella storia le debolezze dei genitori e la loro ingenua incapacità di riconoscere i momenti cruciali della crescita, trascinando poi con la fantasia grandi e piccoli nella lotta comune contro il male. Quanto ci piace! Quanto è bello tifare per i buoni, vedere come si sciolgono gli increduli genitori di fronte alla totale, disarmante volontà dei piu’ piccoli di salvare il bene, a tutti i costi. Il ragazzo invisibile diventa così un eroe per tutti: per i suoi compagni che lo schernivano, per la ragazzina piu’ corteggiata della scuola, per i” grandi”, per chi lo vede e riconosce in lui se stesso a quell’età, il proprio figlio quasi adolescente, il proprio nipote. E’ un peccato che non abbia sbancato: certo si è scontrato con Lo Hobbit, Big Hero 6, Puddington. Ma potete ancora andare a vederlo.
Passiamo ad American Sniper. Anche questa volta Clint Eastwood non le manda a dire. Racconta, incalza, ti fa vedere e vivere momenti che ti immobilizzano alla poltrona. Fiato sospeso e grandi domande: si esce dalla sala in silenzio e pensando che si, la guerra è una brutta bestia, ed il confine tra bene e male è spesso così labile che non sai piu’ da che parte stare, vorresti solo che fosse un film. Invece è tutto vero. Bradley Cooper è da Oscar. Si trasforma. Ci fa stare con lui, con la sua convinta, forte, determinazione a difendere la libertà: ma quale, se sei costretto ad uccidere? C’è tutto: l’amore, la vita, la morte, la famiglia, la solitudine, la paura e il coraggio. L’azione esteriore, violenta, e quella interiore, così profonda da farti precipitare nel dubbio. Non possiamo che ringraziare Clint, che non piu’ giovincello, in sala, “tallona” Siani.