Life After Beth: Missing in Italy


CURIOSO VEDERE GLI ZOMBIE DIVENTARE EX-FIDANZATI GELOSI

LifeAfterBethGENERE: commedia, horror

DURATA: 91 minuti

VOTO: 3 su 5

La filmografia recente a tematica “zombie” sta rimpolpando sempre più le sale dei cinema, grazie a prodotti come Benvenuti a Zombieland, e gli schermi casalinghi di qualsiasi spettatore seriale, e qui il riferimento immediato è lo show culto della AMC The Walking Dead. La scommessa del regista, nonché sceneggiatore, della pellicola Life After Beth, Jeff Bean è così di cavalcare l’onda dell’entusiasmo verso questo particolare genere, attraverso la messa in scena di una commedia fresca ed irriverente. In maniera, quindi, comunque leggera, la pellicola approfondisce il trauma che la morte di una persona amata può infondere in ognuno di noi e sul conseguente rifiuto all’accettazione del lutto, prima di riuscire finalmente ad “andare avanti”.

La morte della sua fidanzata, Beth Slocum, appunto, devasta la vita del giovane Zach Orfman. Mentre cerca di superare la tragedia, si avvicina all’amica d’infanzia Erica Wexler, quando scopre che l’amata Beth è resuscitata misteriosamente. Il senso di colpa, e la stessa ragazza tornata sotto forma di zombie, perseguiteranno così la neo-nata coppia.

Ad interpretare la rediviva e “orrorifica” protagonista troviamo Aubrey Plaza, la quale ha fatto del “sense of humour” e della recitazione essenziale quanto impersonale un po’ il suo marchio di fabbrica. Zach è Dane Dehann, visto recentemente nei panni di Harry Osborn in The Amazing Spiderman 2. Nel ruolo di Erica, Anna Kendrick, l’astro nascente di Hollywood. Non dovete affatto stupirvi della sua presenza, poiché la Kendrick ha dimostrato da tempo una certa poliedricità, basti pensare alla commedia musicale Pitch Perfect (del quale è in arrivo un sequel), e il mai dimenticato Scott Pilgrim vs. the world. A proposito di versatilità, tra gli altri, va citato il coinvolgimento di John C. Reilly come padre di Beth. L’attore tra una nomination all’Oscar e l’altra (Chicago, Carnage) non è nuovo a prodotti di genere, al limite del trash puro, come nel precedente caso di Aiuto Vampiro.

Il film è stato proiettato, in anteprima, all’edizione del Sundance Film Festival del 2014, e distribuito nelle sale statunitensi in versione limitata. Life After Beth omaggia in maniera massiccia il genere di riferimento, tra tinte splatter e trucchi di scena da cinema di serie Z. Non possiede certo la visionarietà né la delicatezza del Frankenweenie di Tim Burton, ma risulta almeno più spiritoso e meno ambizioso del Warm Bodies con protagonista Nicholas Hoult (About a Boy, X-Men: First Class).

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