Sotto Assedio: recensione film

EMMERICH SBRAGA COMPLETAMENTE IN QUESTO DEMENZIALE ATTACCO AL POTERE AMERICANO

locandina sotto assedioGENERE: azione

USCITA IN SALA: 26 settembre 2013

DURATA: 131 minuti

VOTO: 1 su 5

C’è una sottile linea rossa come raccontava Malick che non è possibile superare, in guerra, nello sport, a lavoro, in generale nella vita, quanto mai evidente nel cinema. Una volta varcata il rischio elevato di venir sopraffatti è molto alto, il pericolo è che si perda di credibilità nell’affrontare tematiche fuori dai propri limiti. Il caso in questione è rappresentato da Sotto Assedio, al secolo White House Down, ultimo film di Roland Emmerich che dopo averci abituato a ben altro collassa miseramente nel girone dei dannati.

Una sorta di golpe militare all’interno della casa bianca di matrice terroristica interna, una agente che si trova al momento giusto nel posto giusto per entrare in azione e cercare di salvare il presidente. Ci chiediamo così abbia fatto scattare la luce verde ai produttori davanti a cotanta scarsezza di soggetto, visto che da decenni viene riciclato il filone distruttivo ai danni del malcapitato successore di Lincoln. Qui con risultati demenziali ma anche esilaranti, niente è credibile, il pathos assente, la recitazione parrocchiale.

Channing Tatum giochicchia insieme a Jamie Foxx e cerca di difendersi dal doppiogiochista di turno, Maggie Gillenhall che coordina le forze d’assalto a distanza convincente quanto Van Damme premio Oscar, insomma regia, sceneggiatura, effetti speciali, attori, produzione e make up ce l’hanno messa davvero tutta per regalarci un film imbarazzante nonostante il budget non da filmaker indipendente. Se voleva essere un’operazione omaggio agli action degli anni 80 o un elegante mix di citazioni dedicate ai vari Willis e Stallone l’operazione può dirsi completamente fallita.

Noia sin dalla prima inquadratura saturata, ciò che è sbagliato nell’ultimo “distruttivo” Emmerich è ogni singolo passaggio che lega narrazione a ritmo emotivo, proprio quella mancanza ciclopica che ha da sempre contrassegnato la cinematografia del regista tedesco naturalizzato americano. Eroismo fuori tempo massimo, patriottismo fuori luogo e personaggi fuori parte. Sotto Assedio delude, anzi si fa disprezzare senza aver fatto alcuno sforzo per provare ad assomigliare ad un prodotto decente. Tutto esplode, sbadigli compresi. Bocciato.

 

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