I Sogni Segreti di Walter Mitty: la recensione

locandina_i_sogni_segreti_di_walter_mittyBEN STILLER È CRESCIUTO E CON I SOGNI SEGRETI DI WALTER MITTY VA ALLA SCOPERTA DELLA VITA PER MEZZO DELL’IMMAGINAZIONE

GENERE: commedia
DURATA: 125′
USCITA IN SALA: 19 Dicembre 2013
VOTO: 4 su 5

Gli spazi bianchi andrebbero sempre riempiti e mai lasciati in sospeso. Che siano quelli di un foglio riempito solo per metà, oppure quelli di un pittore che ha perso l’ispirazione o, anche, gli spazi bianchi di un’anima incompleta ed intorpidita.
Il mondo, effettivamente, va troppo veloce per chi non riesce a trovare una soluzione alle voragini introspettive che dilagano nel cuore spargendo, nelle vene pulsanti, una sensazione di disagio, solitudine e inquietudine. Paura della vita, della realtà, di non essere all’altezza, di voler puntare al meglio credendo di non meritarlo e sprofondando, inevitabilmente, nell’angoscia. Uscirne, poi, è quasi impossibile; è difficilissimo aprire gli occhi e affrontare la cattiveria di un mondo cinico e crudele meglio, a questo punto, inventarne uno immaginario, sognante e spettacolare dove le cose vanno come dovrebbero andare. Ovviamente, appena si riprende coscienza, tutto torna com’era ma con una sfumatura che può dare la spinta per tornare a vivere: l’impossibile, semplicemente, non esiste.

Walter Mitty (Ben Stiller) sviluppa i negativi delle fotografie negli splendidi e filosofici uffici del magazine Life. Aberrato da una costante insicurezza si rifugia spesso nella sua fervida immaginazione da inguaribile sognatore. Durante quello che potrebbe essere il suo ultimo lavoro per Life, a causa di un passaggio di scrivanie nei piani alti, non trova più lo scatto fotografico di Sean O’Connell (Sean Penn), l’importantissimo negativo destinato a diventare l’ultima copertina dell’edizione cartacea del giornale. Walter decide così di raccogliere tutto il suo coraggio mettendosi in viaggio per cercare l’inafferrabile Sean e recuperare la fotografia mancante.

Ben Stiller con I Sogni Segreti di Walter Mitty è cresciuto. L’autore dissacrante ed umoristico di Zoolander si getta ad occhi chiusi verso un mondo colorato dai sogni di un individuo comune, idealista e romantico, reso schiavo da un grigiore che non riesce ad accettare e che combatte a forza di vivida e vitale immaginazione. Il film, così come il protagonista, è un vero e proprio tratteggio delicato e poetico di come dovrebbe essere intesa la vita; restando creativi si acquista la fondamentale importanza di connettersi con il pan che fa da cornice all’uomo, con ogni tassello dell’universo che rende tutto splendidamente emozionante legando gli uni agli altri. La pellicola è un viaggio luminoso e speranzoso che attraversa l’anima, che commuove e fa sorridere, rende lo spirito un tantino più leggero e getta lo spettatore in una sensazione che troppo spesso viene dimenticata a discapito di uno stato emozionale che bisognerebbe mantenere sempre vivo. Walter Mitty fa esattamente questo: ricorda che ogni limite può essere scavalcato, ogni paura estinta e tutti i dubbi possono essere cancellati da un’eufonia e da una magnificenza racchiusa nelle cose più piccole e semplici dell’esistenza.

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