Venezia 71 – Goodnight Mommy: recensione film (Orizzonti)

UN DRAMMA FAMIGLIARE CHE SENZA ALCUNA PIETA’ RIPORTA SULLO SCHERMO LA PAZZIA E IL DOLORE DELLA PERDITA

goodnight-mommy1Voto: 2,5 su 5

Scene forti quelle di Goodnight Mommy, che senza mezzi termini o velo alcuno, riporta sullo schermo un dramma famigliare. Il film, dei registi Veronika Franz e Severin Fiala, parte in sordina puntando l’attenzione sul solito rapporto madre figlio tante volte protagonista. La storia si sfila piano piano come un intricato gomitolo di lana, la vicenda inizialmente sembra quasi confondere lo spettatore per poi scoprire le carte in tavola. Pazzia e violenza che derivano da una perdita questi sono gli elementi che costruiscono l’intera pellicola con l’aggiunta di un forte, con picchi di morbosità, rapporto tra due fratelli gemelli. Goodnight Mommy è la storia di una famiglia all’apparenza normale, una grande casa e due gemelli biondi che scorrazzano nei boschi o giocano sotto il letto della loro camera.

Quello che sconvolge l’equilibrio è un incidente, un incidente che porta non solo alla separazione dei genitori, ma ad una grossa perdita che insinuerà tra le mura della casa la follia del dolore. Questo dolore all’interno della pellicola non si sente, si sentiranno solo le grida del dolore fisico che finirà per bruciare insieme agli ultimi pezzi di questa famiglia. L’intero racconto non spicca però per originalità e anche la psicologia dei personaggi sembra più volte vacillare. Non manca invece la violenza che viene servita nuda e cruda come le immagini. Proprio per la violenza e la crudeltà, nonché per l’ambientazione in una casa chiusa, il film ricorda Funny Games, ma quello che stupisce è che ad essere cinico e sadico è un bambino. Banale e già visto è il rapporto che viene a crearsi tra i due fratelli. Il legame, ormai spezzato, continua a mantenersi in vita grazie alla tenacia di uno.

A parte le torture inflitte alla madre, che non possono non destare un moto emotivo nello spettatore, per il resto il film prosegue privo di colpi di scena. Con la spiegazione finale muore anche quell’incanto di mistero che si era precedentemente creato se pur con sforzi e non poche difficolta. Oltre al disgusto e al cuore in gola per alcune immagini il film non resta nella memoria degli spettatori, certamente più rapiti dalla crudeltà che dalla storia in se.

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