L’ammenda pubblica dei Golden Globe per le violenze sulle donne

Mandatory Credit: Photo by David Fisher/REX/Shutterstock (9307692ex) Oprah Winfrey - Cecil B. DeMille Award 75th Annual Golden Globe Awards, Press Room, Los Angeles, USA - 07 Jan 2018

LA GIURIA DEI GOLDEN GLOBE FA AMMENDA VERSO LE DONNE, DAL MIGLIOR FILM DRAMMATICO AL PREMIO ALLA CARRIERA A OPRAH WINFREY

Vestiti neri, spille Time’s Up, discorsi di solidarietà e l’assegnazione dei premi a determinati film. I Golden Globe di quest’anno sembrano un’ammenda pubblica per lo scandalo che da mesi investe il settore cinematografico statunitense.
Ma ciò che fa applaudire, annuire e compiacersi che finalmente il mondo abbia aperto gli occhi, viene spazzato via dalla presentazione del miglior regista da parte di Natalie Portman.
Come una piccola doccia fredda, la Portman rimarca il fatto che nella categoria più importante non sia presente nemmeno un nome femminile.Golden Globe

Si sa, gli americani sono bravissimi a chiedere scusa e a indignarsi per ciò che è ritenuto socialmente inaccettabile, fanno un passetto in avanti verso la direzione giusta così da poter dormire sonni tranquilli, tralasciando problemi più grandi che continuano a persistere.
Forse la vera parità si raggiungerà quando non ci saranno più categorie di genere, ma solo di ruolo. Non più miglior attrice o attore protagonista, ma miglior interprete in generale.

Quel giorno forse è ancora lontano, intanto, che sia stata una decisione di facciata o meno, Nicole Kidman e la sua Celeste hanno ricevuto il riconoscimento come miglior attrice protagonista in una miniserie o film per la tv, in compagnia di Laura Dern come miglior attrice non protagonista in una miniserie o film per la tv. Entrambe, infatti, hanno lavorato alla produzione tutta in rosa di Big Little Lies, che aggiunge all’Emmy vinto lo scorso settembre, anche il Golden Globe.

La presa coscienza di quanto, purtroppo, le violenze sessuali siano numerose e di quanto spaventi la loro denuncia si conferma con Tre manifesti a Ebbing, Missouri che riceve il premio anche come miglior sceneggiatura e fa vincere a Frances McDormand il premio come miglior attrice protagonista in un film drammatico.
Forse se le giurie dei premi fossero meno ipocrite, tra quelle nomine tutte al maschile sarebbe spuntato anche il nome di Greta Gerwig, grazie al suo Lady Bird, film che ha ammaliato tutti aggiudicandosi per un paio di settimane il 100% di recensioni positive sul sito di critica RottenTomatoes.
Un film sulla ricerca della propria indipendenza e affermazione, con una Saoirse Ronan dai capelli rosa che riceve la statuetta come miglior attrice in un film commedia o musicale. Chissà se quest’anno l’attrice irlandese riuscirà a vincere l’Oscar a cui era andata vicina nel 2016 con il film sull’immigrazione Brooklyn.

Premiate le rivoluzioni femminili anche nelle categorie televisive. Dopo Big Little Lies, riconfermata come miglior serie tv drammatica la trasposizione del romanzo distopico The Handmaid’s Tale, con Elisabeth Moss, protagonista, come miglior attrice in una serie tv drammatica. Nel lato più leggero delle serie commedia o musicale trionfano The Marvelous Mrs. Maisel e il debutto nella stand up commedy nella New York anni ’50 della sua protagonista interpretata da Rachel Brosnahan.

Il premio alla carriera Cecile B. de Mille è andato alla Signora della televisione americana, la Regina di tutti i media, una delle donne più potente del mondo: Oprah Winfrey, diventando così la prima donna afroamericana a vincere questo premio. Durante il suo discorso, il pubblico si è alzato ad applaudire l’attrice e conduttrice più volte, la Winfrey cita Rosa Parks e Recy Taylor e ripete che “Time is up”, il tempo è finito, e spera che un giorno nessuna donna alla notizia di una violenza sessuale possa dire “me too”, anch’io. Il tempo del silenzio è finito, è ora di ascoltare e credere alle donne. È ora di vera uguaglianza e rispetto.

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