Il fuoco della vendetta: recensione film

M 176 (Left to right.) Stars Christian Bale and Casey Affleck in Relativity Media's Out of the Furnace..Photo Credit: Kerry Hayes.© 2012 Relativity Media..


IL FILM DI COOPER DELUDE NONOSTANTE LA COPPIA BALE-AFFLECK

Out of the FurnaceGENERE: thriller

DURATA: 112’

VOTO: 2,5 su5

Sappiamo bene che se mettiamo un attore come Christian Bale anche a fare la pubblicità delle merendine del Mulino Bianco, probabilmente avremo uno spot candidato ai Golden Globes, o comunque, premi incredibili della critica. Affiancato da un ottimo Casey Affleck, poi, magari direttamente l’Academy. La delusione de Il fuoco della vendetta è esattamente questa. La totale inconsistenza della trama, che fa gravare quasi due ore di film, sulle spalle della qualità interpretativa dei due sopra citati.

Due fratelli molto diversi fra loro cercano di fare pace con loro stessi. Il primo, Bale, inizialmente placido come non lo abbiamo mai visto, lavorando nella fabbrica dove operava il padre, ormai defunto e tentando di recuperare i rapporti con la sua ex, Zoe Saldana. Il secondo, Affleck, reduce dall’Iraq, disputando incontri clandestini di box, procurati dal losco Petty, interpretato da Willem Dafoe. Quando però, questi ultimi due, si metteranno in affari con l’uomo sbagliato, Harrelson, la pagheranno cara, e al placido Bale non resterà che iniziare la ricerca del fratello scomparso, passando dalla diplomazia alla vendetta pura

La classica storia di vendetta, banalissima nella sceneggiatura, che termina in modo talmente prevedibile da risultare quasi imbarazzante. I due protagonisti, con un Harrelson nel ruolo del malvagio non male, ce la mettono tutta per rendere avvincente la pellicola. Grande espressività e intensità, nulla da dire, ma sotto il nulla cosmico.

Prescindendo da queste, non tanto piccole, lacune, la pellicola di Scott Cooper non è un disastro totale. Quello che l’ha affondata così tanto è, forse, l’insieme di aspettative che si era creato attorno ad essa, eravamo tutti in attesa del film del secolo, ancor di più, data la sua presenza in concorso. Non si può sconsigliare, è un buon prodotto, ma non quello che volevamo, il solito problema insomma di chi prende dei fuoriclasse. Appena si perde qualche colpo, il giudizio crolla inesorabilmente. In ogni caso chi resta sempre all’apice è Mr Christian Bale, Affleck poi, interpreta un personaggio tormentato in modo estremamente convincente. Cooper, con loro in squadra, potevi fare qualcosa di più.

L’ATTESISSIMO FILM DI COOPER DELUDE NONOSTANTE LA COPPIA BALE E AFFLECK

Out of the FurnaceGENERE: thriller

DURATA: 112’

VOTO: 2,5 su5

Sappiamo bene che se mettiamo un attore come Christian Bale anche a fare la pubblicità delle merendine del Mulino Bianco, probabilmente avremo uno spot candidato ai Golden Globes, o comunque, premi incredibili della critica. Affiancato da un ottimo Casey Affleck, poi, magari direttamente l’Academy. La delusione di Out of The Furnace è esattamente questa. La totale inconsistenza della trama, che fa gravare quasi due ore di film, sulle spalle della qualità interpretativa dei due sopra citati.

Due fratelli molto diversi fra loro cercano di fare pace con loro stessi. Il primo, Bale, inizialmente placido come non lo abbiamo mai visto, lavorando nella fabbrica dove operava il padre, ormai defunto e tentando di recuperare i rapporti con la sua ex, Zoe Saldana. Il secondo, Affleck, reduce dall’Iraq, disputando incontri clandestini di box, procurati dal losco Petty, interpretato da Willem Dafoe. Quando però, questi ultimi due, si metteranno in affari con l’uomo sbagliato, Harrelson, la pagheranno cara, e al placido Bale non resterà che iniziare la ricerca del fratello scomparso, passando dalla diplomazia alla vendetta pura

La classica storia di vendetta, banalissima nella sceneggiatura, che termina in modo talmente prevedibile da risultare quasi imbarazzante. I due protagonisti, con un Harrelson nel ruolo del malvagio non male, ce la mettono tutta per rendere avvincente la pellicola. Grande espressività e intensità, nulla da dire, ma sotto il nulla cosmico.

Prescindendo da queste, non tanto piccole, lacune, la pellicola di Scott Cooper non è un disastro totale. Quello che l’ha affondata così tanto è, forse, l’insieme di aspettative che si era creato attorno ad essa, eravamo tutti in attesa del film del secolo, ancor di più, data la sua presenza in concorso. Non si può sconsigliare, è un buon prodotto, ma non quello che volevamo, il solito problema insomma di chi prende dei fuoriclasse. Appena si perde qualche colpo, il giudizio crolla inesorabilmente. In ogni caso chi resta sempre all’apice è Mr Christian Bale, Affleck poi, interpreta un personaggio tormentato in modo estremamente convincente. Cooper, con loro in squadra, potevi fare qualcosa di più.

 

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"Io ci vedo...un rinoceronte!"